Ancora una serata nerissima per gli arbitri italiani. Se nella scorsa giornata le proteste più veementi erano arrivate da un solo campo, quello del Franchi nei confronti di Guida per il gol al 90′ di Immobile viziato da un precedente fallo ma senza la dovuta revisione del Var, nel turno infrasettimanale gli abbagli – alcuni davvero inspiegabili – piovono a grappoli e rischiano di falsare il campionato. Se martedì sera era più o meno filato tutto liscio, quella di mercoledì diventa una serata quasi drammatica per i fischietti della Serie A.
METTERCI LA FACCIA – Si comincia dall’ora dell’aperitivo, decisamente indigesto per il Napoli: la super sfida contro l’Atalanta scivola via senza intoppi fino ai minuti finali in cui succede praticamente di tutto: l’arbitro Giacomelli non vede il fallo da rigore su Llorente e il Var Banti (“pensionato” dal ruolo di arbitro per limiti di età, ma rimasto nell’organico dei Var Pro) se ne lava le mani. Un errore – grave, certo – che poteva essere mitigato qualora gli azzurri avessero mantenuto il vantaggio, ma passano pochi secondi e Ilicic buca Meret per il 2-2 che di fatto poteva essere un 3-1 con un corretto funzionamento della macchina arbitrale. Ancelotti furibondo ed espulso, non è da meno De Laurentiis che chiede al presidente Aia Nicchi e al designatore Rizzoli di “metterci la faccia”: il fallo su Llorente è netto e poteva essere colto direttamente sul terreno di gioco, ma la mancata review al Var non fa del bene alla reputazione di una tecnologia che fatica a decollare nell’immaginario dell’opinione pubblica.
CASSATA – Tecnologia che può far poco quando a sbagliare è in primo luogo il direttore di gara: spostandoci a Torino, una Juventus sbiadita come le righe della quarta maglia nuova di zecca riesce a spuntarla su un ottimo Genoa con un rigore conquistato e trasformato da Ronaldo a un secondo dal termine. Il penalty, nonostante il contatto non sia nettissimo ed è un po’ cercato dal portoghese, ci può stare, ma la partita viene indirizzata da una decisione davvero discutibile del giovane Giua (era il caso di designarlo per una partita complicata con i bianconeri reduci da un pareggio?) al primo anno da arbitro CAN A. E’ il minuto 51 e Dybala viene fermato da Francesco Cassata con un fallo non di certo da ammonizione, visto che il centrocampista scuola Juventus ora al Genoa non interrompe un’azione promettente. Il direttore di gara sardo decide di vestire i panni del protagonista ed estrae il secondo giallo (per la cronaca, 54 ammonizioni e 5 espulsioni in sei anni di carriera per il giovane mediano): aveva protestato, timidamente, solo lo stesso Dybala, quasi per un atto dovuto che per reale convinzione. Errore grave che costringe gli ospiti a rimanere in dieci uomini fino al rosso rimediato da Rabiot, sempre per doppio giallo (stavolta condivisibile, inizio orribile del francese con la maglia bianconera) che riporta le squadre in parità numerica. Lo stesso Giua non veniva da prestazioni di livello e adesso rischia uno stop.
ROSSO DA MATITA BLU – Il tour degli orrori fa tappa anche a Udine, dove uno dei migliori arbitri a disposizione, Massimiliano Irrati di Pistoia, incappa in un’errore da matita blu, anche se è rosso il colore estratto nei confronti di Fazio per un fallo da ultimo uomo che semplicemente non c’è. Il difensore argentino fa valere la posizione di vantaggio su Okaka e non commette mai un’irregolarità, l’attaccante bianconero finisce a terra con troppa facilità, ma inganna il fischietto toscano, probabilmente ormai fin troppo abituato a svolgere il ruolo di Var (lo ha fatto anche nella finale dei Mondiali e di Europa League) e sempre meno a dirigere “live”. La decisione non viene corretta – sbaglia dunque anche Mazzoleni, anche lui un Var Pro dopo l’uscita dai quadri a giugno 2019 e dunque forse non troppo interessato a margini di carriera – e la Roma rimane in dieci. Un errore grossolano ma destinato a non fare troppo rumore, visto che i giallorossi vincono comunque per 0-4 e condannano probabilmente Tudor all’esonero. A Marassi Massa viene salvato dal Var dopo aver concesso un rigore per un fallo di faccia di Ferrari (espulsione giocoforza revocata per lui) a favore del Lecce, giovedì sera delicatissimo Milan-Spal con il giovane Piccinini chiamato a chiudere dignitosamente una tre giorni da incubo.