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Pierluigi Collina, ex arbitro internazionale e ora capo degli arbitri Fifa, ha rilasciato un’intervista a “La Gazzetta dello Sport” parlando dei progressi fatti negli ultimi anni nel settore, a cominciare dall’introduzione sempre più diffusa del VAR.
“Bello sentire spesso dagli osservatori giudizi positivi sul Mondiale – ha detto Collina -. Dopo Euro 2016 era stato detto che il vincitore morale era stata la squadra arbitrale, lo stesso è successo dopo Russia 2018. Risultato non casuale perché niente a questo livello lo è. Ma frutto di un lungo processo iniziato quattro anni fa, subito dopo il Brasile, con la prima selezione dei candidati e poi con una lunga serie di seminari di preparazione. Ogni dettaglio è stato curato con la massima attenzione”.
“Quando Infantino mi ha voluto alla Fifa ho suggerito, come prima cosa, che nella commissione arbitrale non ci fossero più membri “politici” ma solo tecnici, ex arbitri e in particolare i capi arbitrali delle sei confederazioni – continua l’ex direttore di gara -. E adesso si riparte in prospettiva Qatar 2022, quando molti degli arbitri russi, per motivi di età, non saranno più schierabili”.
SULL’ADDIO ALLA UEFA – “Si è detto di tutto, addirittura che avrei promosso lo sviluppo del Var con la Fifa e il rallentamento con l’Uefa. Ovviamente non è così. La Fifa ci ha creduto da subito e ha iniziato molto prima la preparazione. Poi ci sono differenze oggettive: finora la Var è stata utilizzata in campionati disputati in un solo Paese. Farlo in Champions dove si gioca in molti Paesi e dove ci sono più broadcaster è più complicato. Ma sono sicuro che anche la Uefa prenderà la decisione di implementarla e quanto questo accadrà gli arbitri si faranno trovare pronti”.