Lo ha detto e ribadito a più riprese. Nel 2013 Antonio Conte lo fece presente per la prima volta: “Sono l’allenatore della Juve e il suo primo tifoso ma sono soprattutto un professionista, ma il giorno in cui dovessi lavorare per l’Inter, come per il Milan o la Roma ne diventerei allo stesso modo il primo tifoso e farei di tutto per vincere”. Lo ha sottolineato nuovamente quest’estate pochi giorni dopo aver firmato per il Napoli: “Sono il primo tifoso della squadra che alleno”. Al coro anti juventino intonato dalla piazza in quel momento, però, non ha partecipato riassumendo al meglio il suo pensiero: professionista sì, sempre e comunque, ma con rispetto per il passato. Da calciatore Conte ha giocato per due sole squadre, quella della sua terra, il Lecce, e quella della sua vita, la Juventus. L’allenatore però non può fare la bandiera, la carriera è molto più lunga per i tecnici e lui ha dimostrato da tempo di essere bravissimo a toccare i tasti giusti delle sue tifoserie. Le sfide alla Juventus però quasi per destino in passato non sono state come le altre. E non sarà banale certo quella di stasera, in programma alle 18:00, in un Allianz Stadium che per la prima volta, con Conte come avversario, sarà pieno. Quando si presentò da avversario con la divisa dell’Inter, l’emergenza Covid aveva svuotato gli stadi. Attesi applausi, e non pochi, ma novanta minuti sono lunghi, uno Juventus-Napoli è sempre un match imprevedibile e quando si è i primi tifosi della squadra che si allena il rischio del braccio di ferro tra la lucidità e le emozioni rischia di essere dietro l’angolo.
Nella sua carriera da allenatore Antonio Conte ha battuto la Juventus una sola volta in otto precedenti. Era la stagione 2020/21 e le reti di Vidal (un altro grande ex) e Barella regalarono i tre punti all’Inter. Gli altri precedenti sono andati male, alcuni malissimo. Sulla panchina dell’Arezzo in Serie B nel 2006/07 la Juventus si impose per 5-1. Un anno dopo in Serie A l’Atalanta di Conte segnò un gol in più, ma ne subì sempre cinque. Poi altre due sconfitte nel 2019/20: un 1-2 a San Siro e un 2-0 allo Stadium, vuoto. Com’era vuoto lo Stadium nella semifinale di Coppa Italia 2020/21, quando lo 0-0 maturato bastò ai bianconeri per blindare la qualificazione in finale in virtù della vittoria per 2-1 all’andata. Pochi mesi dopo, il 15 maggio, la Juventus inflisse un’altra sconfitta al suo ex tecnico col risultato di 3-2 grazie ai gol di Ronaldo e Cuadrado (doppietta). Di quella squadra oggi ne sono rimasti in due: Danilo e McKennie. Tre anni dopo il tecnico salentino è pronto a vivere il pubblico bianconero da avversario per la prima volta. Un bagno nei ricordi, da cuori forti, come piacciono a lui. Non sarà facile, neanche per il glaciale e cinico Antonio Conte.