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“Il compito di noi allenatori, alla fine, è quello di fare meno danni possibile”. Parola di Massimiliano Allegri in una delle tante volte che ha ripetuto questa sua frase mantra. Parole che abbiamo sentito anche di recente nella conferenza stampa di presentazione di Pippo Inzaghi alla Salernitana e che finiscono nel mirino di Antonio Conte, intervistato al Festival dello Sport di Trento: “Sento allenatori che dicono ‘sono qui per fare meno danni possibile’, ma non sono affatto d’accordo, ma perché dovremmo fare danni? L’allenatore incide, c’è chi incide al 5%, chi al 30%”.
Durante l’intervista di Andrea Di Caro, Conte sembra lanciare altri messaggi chiari e concorda con il giornalista della Gazzetta dello Sport sul fatto che il calcio non è facile. “Sì. Quel che dico è che il calcio è in continua evoluzione, non mi vergogno a dire che mi metto a casa a studiare per proporre nuove situazioni. Chi si ferma, rimane fermo, gli altri ti vanno sopra”.
Poi alcune frasi sibilline sul suo futuro: “Mi piacerebbe un giorno allenare una squadra che arriva da un successo. L’anno scorso, dopo che ho chiuso l’esperienza al Tottenham, mi ero ripromesso di dare un po’ più di tempo alla mia famiglia. Adesso sto continuando a studiare e analizzare determinati cambiamenti. Mi sto godendo famiglia e tempo libero. Voci di mercato? Ho bisogno ancora di tempo da dedicare a me stesso e a mia figlia. È una scelta di vita, per adesso mi sento di fare questo. Poi un domani sono pronto a ricominciare dando battaglia, sarà dura per gli altri”.
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