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“Io il campionato lo fermerei. Come fanno a ricominciare atleti che sono fermi da due mesi? Dovrebbero giocare ogni tre giorni, ci sarebbero infortuni a raffica: una follia. Negli spogliatoi ci sono 50 persone: come si fa ad azzerare il rischio? Ci sono interessi importanti in ballo, ma non bisogna esagerare”. Lo ha detto Antonio Cassano in un’intervista ai microfoni del Corriere della Sera, in cui spiega come mai secondo lui sia difficile riprendere a giocare il campionato di Serie A in questo momento e con questa situazione.
“In futuro potrei mettermi a fare il direttore sportivo – ha spiegato l’ex Sampdoria, Inter e Milan parlando del suo futuro -. Mi piace da quando ho messo piede a Coverciano per prendere il patentino. Io non sono come 10 o 20 anni fa: ho un’altra testa e altre idee, sono più riflessivo. Mi si metta alla prova, firmo anche in bianco. Altrimenti andrò in tv o starò a casa con la mia famiglia: la adoro. Mi piace osservare i calciatori e capirne le qualità . Mi colpiscono aspetti che magari ad altri sfuggono: un passaggio tra le linee, un’apertura di 30 metri. A volte basta questo. È facile spendere un sacco di soldi per chi segna una valanga di gol, ma spesso serve altro
“Se qualcuno mi ha contattato? In questo mondo devi essere amico dell’amico e io non sono per queste cose – afferma Cassano -. Però ho parlato sei mesi fa con Ferrero, c’era una possibilità con la Samp. Ci saremmo dovuti rivedere tra aprile e maggio”.
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“Chi sceglierei come allenatore? Marcelo Bielsa – ha concluso il fantasista barese -. Gli metti in mano i calciatori giusti e in 5 o 6 mesi te li fa migliorare tantissimo, non è un caso che Guardiola e Pochettino lo ritengano il numero uno. E anch’io crescerei lavorandoci assieme. Strano lui, strano io: nascerebbe un rapporto speciale. È un rivoluzionario, ha anche umiltà . E gioca il calcio che mi piace, perché attacca con tanti uomini”.
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