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Allegri predica calma e non si fida del Bologna, Juventus a caccia di conferme di modernità

Federico Chiesa
Federico Chiesa, Juventus - Foto LiveMedia/Alessio Marini

Troppo entusiasmo dopo Udine. E’ questo il mantra di Max Allegri per il prossimo impegno della Juventus, che in un Allianz Stadium pieno e fiducioso ospita un Bologna ferito dopo la sconfitta col Milan all’esordio. L’allenatore livornese predica calma, perché sa che il primo tempo contro l’Udinese è stato assolutamente in controtendenza rispetto ai primi due anni della sua nuova vita in bianconero, ma non può nemmeno passare inosservato come la ripresa, sia pure con un netto vantaggio da amministrare, sia stata invece in piena sintonia con le due passate stagioni. E allora, prudenza, niente voli pindarici, si punta alla concretezza. Con una formazione che anche questa volta sarà giocoforza diversa rispetto alla precedente, un leit motiv che va avanti da due anni e che stavolta vede Szczesny ai box per infortunio. Giocherà Perin, così come Kostic potrebbe riprendersi la titolarità con Cambiaso, ex di turno, relegato alla panchina. E poi, c’è l’incognita Pogba, perché potrebbe giocare a partita in corso per tentare di dare una sferzata a questi mesi complicatissimi. Davanti la confermatissima coppia Vlahovic-Chiesa, loro non si toccano ed è giusto così.

Serve una Juventus convincente e vincente, per dare morale e ottenere fin da subito l’appoggio dei tifosi. Non in balia dell’avversario come accaduto proprio lo scorso anno al Dall’Ara contro i ragazzi di Motta, ma spavalda, vogliosa di fare la partita, di aggredire e di giocare la palla, un po’ come a Udine in quei primi 45 minuti che sanno di tentativo di modernizzare un’intera filosofia di gioco. La strada è tracciata, il solo impegno settimanale impone di lottare per lo scudetto, e dà spazio anche per tentare di assemblare nel migliore dei modi un gioco e una formazione in grado di divertirsi e divertire. Ma Allegri lo sa, prima di tutto servono i tre punti, e col Bologna non è affatto facile: una prova del nove importante, in tutti i sensi perché ci si aspetta tanto anche dalla punta serba, per restare a punteggio pieno, sarebbe già in controtendenza rispetto all’inizio della passata annata, dove già alla seconda giornata con un pareggio scialbo per 0-0 con la Sampdoria si cominciarono a mettere in discussione tutte le prospettive della Vecchia Signora.

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