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“Dobbiamo ricominciare ad avere paura di subire gol”. A dirlo è Massimiliano Allegri, ma anche Josè Mourinho probabilmente è d’accordo in vista di Juventus-Roma. L’allenatore bianconero ha deciso di insistere su un concetto che in realtà, numeri alla mano, non sembra essere preoccupante per i bianconeri. La Juve ha subìto al massimo un gol in tutte le ultime 13 partite casalinghe di campionato (sette le reti incassate nel periodo di riferimento) e i bianconeri non fanno registrare una striscia migliore dal gennaio 2019. Chi c’era in panchina? Il solito Massimiliano Allegri, maniaco dei dettagli e perfezionista, consapevole che la sua Juventus può essere una macchina di clean sheet e che le reti incassate contro Genoa e Frosinone vanno evitate se si vuol tenere il passo dell’Inter. L’ultimo esame dell’anno è rappresentato dalla Roma di Josè Mourinho, “una squadra scorbutica” per definizione dello stesso Allegri. Un match che incrocia ambizioni Scudetto e di Champions. Romelu Lukaku e l’ex Paulo Dybala guideranno l’attacco. Poi Kristensen, Cristante, Paredes, Pellegrini e Spinazzola (accostato a Galatasaray e club sauditi), con Mancini, Llorente e Ndicka in difesa. Qualche dubbio in più per Allegri che ritrova Locatelli e Chiesa, ma con due ballottaggi.
Dopo il gol al Frosinone, Yildiz potrebbe agire nuovamente dal 1′ al fianco di Vlahovic, con Chiesa pronto a fare il suo ingresso a gara in corso. L’altro dilemma riguarda la corsia di destra con McKennie e Weah in un duello tutto a stelle e strisce. Con il primo in campo, sarebbe Miretti ad occupare le zone interne di campo con Locatelli e Rabiot. A sinistra tocca a Kostic, in vantaggio su Iling Junior. Non si tocca invece la difesa composta da Gatti, Bremer e Danilo a protezione di Szczesny. Dal 2012 in avanti, la Juventus ha vinto 10 dei 12 confronti casalinghi contro la Roma in Serie A e Allegri vuole confermarsi bestia nera dei giallorossi tra le mura dello Stadium. Josè Mourinho, dopo il 2-0 al Napoli, sogna un’altra vittoria per risolvere un doppio problema, quello delle trasferte e dei big match. La sua squadra è rimasta a secco di successi nelle ultime 15 partite contro le prime due della classe e soprattutto nel 2023 che sta per chiudersi ha perso nove trasferte. Tante, troppe. Invertire la rotta nell’ultima gara dell’anno può alimentare altre speranze e sogni.
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