
Khephren Thuram ha segnato contro il Verona ed è tornato ad essere centrale: un dubbio però attaglia la Juventus sul suo conto
Sono pochi i dubbi rispetto al fatto che ad oggi Khephren Thuram sia l’acquisto più efficace del mercato della Juventus, il migliore del centrocampo ma in assoluto quello che anche per spesa effettuata (20,6 milioni al Nizza la scorsa estate) ha reso meglio di tutti. Quello che è meno chiaro, e che ha risposto evidentemente ad una scelta tecnica e di presumibili rotazioni, è quella zona di penombra in cui il francese è finito tra la fine di gennaio e il mese di febbraio mettendo insieme il minutaggio in Champions ed il fatto che pochissime volte è partito titolare.
Tra Bruges, Benfica e il doppio confronto letale con il Psv in Europa, Kephren ha giocato 140 minuti dei 390 disponibili (supplementari ad Eindhoven compresi). In campionato tra Empoli, Como, Inter e Cagliari i minuti sono stati ancora meno: 125 su 360. C’è anche da dire che la squadra di Motta queste quattro partite in Serie A le ha vinte tutte, ma il tema non è legato ai risultati, quanto al fatto che se ad un certo punto il centrocampista ex Nizza era diventato centrale ed era parso irrinunciabile per le scelte dell’allenatore dei bianconeri, poi non più. E su questo ci si è interrogati. Anche la stagione di Thuram, appena arrivato, era partita con il diesel, scelta evidentemente riferibile alla quantità di lavoro che aveva potuto svolgere dal suo arrivo.
Nell’ultima contro l’Hellas rieccolo in campo (per un’altra vittoria bianconera, la quinta di fila in questa Serie A) per 90 minuti, come non succedeva dal 25 gennaio con il Napoli e addirittura dal 22 ottobre in Champions contro lo Stoccarda: due sconfitte quelle, peraltro. Ma, ripetiamo, non sono i risultati il metro di giudizio di queste riflessioni.
Juventus, Thuram di nuovo centrale? Le scelte di Motta
Il focus è quello dell’efficacia di Kephren Thuram nei meccanismi del centrocampo bianconero, sopratutto quando parte dall’inizio e lo fa con continuità. Bisogna capire se è tornato a scoccare il suo momento nelle scelte iniziali di Motta.

Perché forse parlare di rimpianto può sembrare eccessivo, ma certo sull’efficacia delle soluzioni in mediana il francese sembra davvero quello che per affidabilità e impegno non è mai mancato. La partita contro l’Hellas ha confermato questo e molto altro: è stato MVP del match, ha dimostrato che se i suoi giri sono questi la Juve ha un’altra marcia. E in questo rush finale potrà rivelarsi molto utile.