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“Il mio futuro? Credo di smettere, non credo di continuare, visto come sono andati i primi sei mesi, ho avuto risposte non positive dal campo“. Alessandro Matri in un’intervista a Sky Sport si vede sul viale del tramonto. La carriera dell’ex Campione d’Italia con la Juventus potrebbe terminare la sua carriera alla fine di questa stagione dopo che, a detta dello stesso Matri, dal campo non sono arrivati segnali positivi dal punto di vista fisico: “Mi mancherà sicuramente la vita del calciatore. Ho preso coscienza perché un giocatore della mia età deve comunque garantire certi ritmi – ha spiegato Matri -. Sono arrivato con motivazioni e poi non c’è stato un riscontro tecnico-tattico. Solo un’occasione importante poteva riaccendere la fiammella. E poi sono arrivate anche poche richieste, ho valutato quelle che c’erano e ho deciso di non fare figuracce“.
Ma nel suo intervento c’è spazio anche per ricordare i bei momenti vissuti in Serie A: “Qual è stata la mia miglior stagione? L’anno prima tra Cagliari e Juventus. Ho fatto tre anni a Cagliari e mi ero ambientato bene, poi a gennaio arrivai alla Juve e non sentii tanto il cambio di squadra e mi fecero sentire subito a casa. Nove gol in 16 partite, una cosa importante per chi cambia squadra. Mi aspettavo di più? Sì, ma quando si passa ad una squadra blasonata come la Juve ci sta giocare meno e l’alternanza con i compagni. Qualche gol in più me lo aspettavo anche io, non ho rimpianti però“. Infine sul gol più importante della sua carriera: “Sicuramente quello in Coppa Italia contro la Lazio, che ci ha permesso di vincere il decimo trofeo: è quello il mio gol più importante. Anche quello contro il Milan a San Siro, per l’1-1, un gol che si è rivelato decisivo nel corso del campionato oscurato poi dal gol/non gol di Muntari. Dico anche però quello contro l’Inter al mio primo anno in bianconero“.
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