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“Bisogna valutare il rischio, c’è la tutela dei nostri calciatori associati. C’è il dispiacere di non aver rilevato il valore ludico dello sport. Abbiamo un forte grado di abbandono in fase adolescenziale dello sport, ad oggi non si possono fare partitelle, non si possono divertire i nostri ragazzi a causa dell’attuale DPCM. C’è grande preoccupazione da parte nostra, oltre che per la salute di tutte le persone che fanno sport”. A Radio Punto Nuovo il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Umberto Calcagno, ha espresso il proprio malcontento nei confronti dell’operato del Governo per quanto riguarda le misure restrittive legate allo sport per provare a fermare il contagio da coronavirus: “Spero che venga utilizzato ancora buon senso e che si possa tornare alla normalità quanto prima, ma dipende dai numeri. Il protocollo? Va applicato. La curva epidemiologica sta aumentando ed il protocollo va meticolosamente osservato per ogni norma comportamentale. Sappiamo che chi pensa di avere certezze in una situazione del genere, si sbaglia, dobbiamo essere pronti ad adattarci. Il protocollo non è immodificabile, tutti noi siamo pronti a recepire nuove norme da parte del CTS o dalle autorità competenti. Il fatto di essere così tanto controllati sta preservando il nostro mondo rispetto a quanto ci accade intorno”.
E sul caso Juventus-Napoli: “Juventus-Napoli? Non entro nel merito, ma un contenzioso non fa bene al nostro sistema. Bisogna evitare eventi simili in futuro, trattati in maniera differente. Il mio augurio, come sistema, è che si guardi tutti verso un unico obiettivo: i segnali, attualmente, sono di una reale compattezza per preservare salute e regolarità dei campionati. È fuori di dubbio che serve spirito di sacrificio da parte di tutti”.
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