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Prosegue il botta e risposta tra l’Associazione Italiana Arbitri e l’ex associato Robert Anthony Boggi, che negli scorsi giorni aveva parlato del rischio di una nuova Calciopoli. L’Aia ha deciso di passare alle vie legali per difendere la categoria arbitrale da queste accuse: “In relazione alle recenti dichiarazioni dell’ex associato Robert Anthony Boggi, l’Aia comunica di aver ha dato avvio alle iniziative previste dalla legge a tutela della reputazione dell’Associazione, degli Arbitri e del suo Presidente. Le dichiarazioni sono contrarie a verità e, per di più, hanno un contenuto gravemente lesivo della reputazione e della dignità degli organi direttivi democraticamente eletti e degli Arbitri federali in attività . Di qui, la decisione di ricorrere all’Autorità Giudiziaria, in tutte le sedi, nella certezza che essa giungerà ad accertare l’illegittimità delle dichiarazioni rese e, ancora una volta, darà giusta tutela al buon nome dell’Associazione e degli Arbitri di calcio italiani”.
Puntuale la nuova risposta dell’ex arbitro (candidato qualche anno fa alle elezioni e battuto dall’attuale presidente Nicchi): “Il comunicato Aia? Non hanno niente da fare e a che pensare. Ho detto tutte cose vere, provate. Andiamo in tribunale, la differenza che passa tra me e loro è che io sono malato e non so neanche quanto tempo mi resta, mentre loro di cosa hanno paura? Ho espresso solo un mio giudizio, io non ho offeso nessuno”.
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