Quella che noi definiamo ‘zona Cesarini’ qualcuno in Germania ha già iniziato a ribattezzarla ‘zona Bayer Leverkusen’. L’imbattuta campione di Bundesliga, abbonata ai gol nei minuti di recupero, in semifinale di Europa League dovrà però tenere d’occhio la tenacia della Roma che, come ad Udine, muove la sua classifica grazie ad una rete nel finale di partita. Stavolta a Napoli, la squadra di Daniele De Rossi ferma i partenopei di Francesco Calzona sul 2-2 grazie ad una rete all’89’ di Tammy Abraham, dopo la rimonta azzurra orchestrata da Olivera e Osimhen in risposta al vantaggio di Paulo Dybala. La corsa Champions però adesso inizia a sorridere all’Atalanta che, con una partita in meno, si trova a soli due punti dalla Roma quinta. Senza dimenticare la Lazio, che riduce a quattro le lunghezze di svantaggio dai giallorossi.
Qualche assenza per le due squadre al ‘Maradona’. Calzona deve rinunciare all’infortunato Zielinski e schiera Cajuste al suo posto. De Rossi è costretto invece a fare i conti con le assenze per squalifica di Llorente e Paredes e a quelle per fastidi muscolari di Smalling e Lukaku. La prima occasione è dei giallorossi con un colpo di testa fuori misura di Pellegrini da centro area. Il Napoli risponde con un’imbucata per Osimhen, murato sul più bello da Ndicka, recuperato dopo il pneumotorace accusato ad Udine. Al 19′ invece è Svilar a murare in uscita Di Lorenzo, che si era sovrapposto sulla destra. Alla mezz’ora il ritmo del Napoli cresce ulteriormente. Al 29′ Osimhen sfugge via a Ndicka e calcia da posizione defilata, ma il portiere serbo risponde presente. Al 35′ è Anguissa ad avere campo libero, ma al momento del tiro calcia di potenza a lato sull’uscita del solito Svilar, che al 38′ devia in calcio d’angolo un destro a giro di Kvaratskhelia. Al 40′ sugli sviluppi di un corner, è Juan Jesus a sprecare la palla dell’1-0 calciando alto da due passi. Il primo tempo si chiude sullo 0-0, ma i numeri raccontano di 45′ dominati dai partenopei: quattordici tiri a tre, 56 passaggi riusciti sulla trequarti contro i 22 della Roma.
Nella ripresa i ritmi si accendono definitivamente. Svilar salva su Lobotka al 56′ e sul ribaltamento di fronte la Roma costruisce l’azione che porta al calcio di rigore: Kristensen svetta su Olivera, Azmoun anticipa Juan Jesus e guadagna il penalty che Dybala trasforma per l’1-0. Il vantaggio però dura sei minuti. E il Napoli trova la rete con l’episodio meno nitido tra i tanti costruiti. Dopo una palla persa da Mancini al limite dell’area, Olivera lascia partire un tiro che, con la deviazione di Kristensen, si trasforma in un pallonetto letale per Svilar. Dopo un altro miracolo del portiere serbo al 73′ su Osimhen, il Napoli passa in vantaggio. Un calcio involontario di Renato Sanches su Kvaratskhelia in area porta al Var Sozza, che concede il rigore: il bomber nigeriano si presenta dagli undici metri e non sbaglia. Sembra il colpo del ko, ma la Roma non muore mai, proprio come i suoi prossimi avversari europei: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, un colpo di testa di Ndicka si trasforma in un assist per l’appoggio in rete di Abraham. L’assistenza alza la bandierina, ma il Var convalida la rete. Un punto che non accontenta nessuno. Il Napoli è fermo a 50 punti, la Roma a 59.