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Chissà cosa penserebbe Dino Viola, compianto presidente della Roma del secondo scudetto e uno dei pionieri delle sponsorizzazioni commerciali in Serie A, del fatto che l’attuale società americana, perfettamente orientata in direzione del mondo del marketing, sia ancora priva di uno sponsor commerciale. Il presidente James Pallotta e i suoi collaboratori sono da quattro anni a questa parte, dalla fine del contratto di sponsorizzazione con la Wind, alla ricerca di una collaborazione che possa portare nelle casse societarie introiti importanti anche alla luce delle stringenti regole sul fair play finanziario, ma le trattative con Turkish Airlines sembrano essersi arenate. E in questo senso la situazione della Serie A appare estremamente drammatica se accostata alle realtà dei principali campionati europei.
Oltre ai giallorossi, anche Lazio, Palermo, Genoa, Sampdoria e Fiorentina non sono riuscite a stipulare un contratto di sponsorizzazione con nessun brand. I biancocelesti, per dirla tutta, sono senza sponsor da addirittura nove anni per scelta del presidente Claudio Lotito, che non vuole “svendere” il proprio marchio.
A comandare la classifica dei ricavi dalle sponsorizzazioni in Serie A non sono, a sorpresa, le tre grandi del Nord, bensì il Sassuolo di Squinzi che può vantare una partnership da sogno con Mapei pari a 22 milioni l’anno. Un caso particolare, per la verità. Il Milan con Emirates e la Juventus con Fiat-Jeep incassano 17 milioni l’anno, l’Inter 12 con Pirelli.
Imbarazzante il confronto con Premier League, Bundesliga e Liga e persino con la Ligue 1 che ha introiti superiori. Tutte le squadre inglesi possono vantare un contratto di collaborazione. Comanda in vetta il Manchester United con Chevrolet che frutta ai Red Devils una cifra intorno ai 60 milioni annui. A fare da padrone oltremanica soprattutto marchi asiatici e di scommesse come il caso del Mansion Group (la casa madre di diversi brand, tra i quali Casino.com Italia, casino online appena tornato sul mercato italiano con la licenza AAMS=), il cui marchio figura sulle maglie di ben due squadre di Premier, il Bournemouth e il Crystal Palace. Senza contare una sponsorizzazione che ha in molti casi colonizzato le strutture che portano sempre più spesso il nome di un brand. È il caso del Leicester con il suo King power Stadium, che porta il nome dell’omonima azienda di Vichai Srivaddhanaprabha, patron della società neo campione d’Inghilterra.