Calcio

Serie A, Roma: Edin Dzeko si sveglia e rompe la maledizione del gol

Edin Dzeko - Roma 2015/16

Doppia gioia in due settimane per il “Diamante” bosniaco Edin Dzeko. Dopo la nascita della figlia Una, Edin ha trovato il modo migliore per celebrare il lieto evento: gol decisivo in campionato contro il Carpi. Ha lottato, ha sbagliato ma alla fine l’ex Manchester City è riuscito a interrompere un digiuno di gol che iniziava a diventare pesante. Le aspettative che pesavano su di lui erano molte. La cifra spesa a favore del Manchester City era importante, di quelle destinate ad un top player che Roma non vedeva dai tempi del Re Leone Gabriel Batistuta, l’accoglienza di migliaia di persone a Fiumicino inoltre non poteva non incrementare la pressione di una piazza esigente come Roma sulle spalle di Dzeko.

E l’inizio è stato da sogno: doppietta al Siviglia nella presentazione ufficiale della rosa di fronte ad un Olimpico entusiasta e gol decisivo nella gara vinta in casa contro la Juventus nella seconda giornata. I cori dell’Olimpico erano tutti per lui ma da lì è iniziato il declino: quattro reti di cui due su rigore. Troppo poco per chi era stato chiamato a guidare a suon di gol la Roma di Garcia verso un insperato tricolore.

Oggi Garcia non c’è più, il sogno scudetto sembra definitivamente svanito ma in confronto Edin Dzeko ha lanciato un segnale. Il nuovo tecnico Luciano Spalletti ci ha fortemente puntato e lo ha caricato a dovere in conferenza stampa: “Se oggi dovessi acquistare un centravanti, prenderei Dzeko”, ha detto il tecnico toscano che, dopo le consuete riflessioni sulla tattica, ha aggiunto: “lo serviamo poco e male”. E ci ha pensato Mohammed Salah, altro colpo da 90 del mercato estivo romanista, a servirgli sul piatto d’argento una palla semplicissima ma che vale moltissimo.

Tre punti fondamentali per la squadra, in vista dello scontro diretto Fiorentina-Inter e una rete che può valere la rinascita di un calciatore che alla Roma è mancato tanto, troppo. Le malelingue dell’ambiente romano lo avevano già condannato alla gogna preferendogli il capitano Francesco Totti, il giovanissimo Umar Sadiq e il neo acquisto Perotti. L’ombra del “falso nueve” iniziava ormai a farsi largo ai danni dell’imponente mole del centravanti d’aria di rigore. Ma lui, Edin Dzeko da Sarajevo, quella Sarajevo teatro di guerra negli anni della sua infanzia, è abituato a sfide ben più importanti e ha reagito alle difficoltà mostrando un impegno e una cattiveria agonistica che la tifoseria ha sempre apprezzato. E oggi, sotto la pioggia della pianura padana, è arrivata la meritata gioia proprio in vista di una gara fondamentale per la stagione. Mercoledì c’è il Real Madrid, proprio quel Real che fu vittima del bosniaco nel 2012 in Champions. Edin è pronto a stupire e a regalare un finale di stagione da “top player” dimostrando che Walter Sabatini, anche lui in una fase di depressione come raccontano a Trigoria, ci aveva visto giusto. La Roma non vede l’ora ed è pronta a gustarsi finalmente il suo bomber.

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