Nicola Rizzoli ha parlato ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno: “Nessuna intenzione di mollare, tanta voglia di continuare ai massimi livelli una carriera eccezionale”. E torna sulle dichiarazioni rilasciate durante il raduno degli arbitri Uefa e precisa: “Fin da ragazzo ho sempre pensato che bisogna fare un passo alla volta, se ho davanti una lunga scalinata non salto nessun gradino. Mi sento bene, non sono né demotivato né demoralizzato, con l’esperienza che ho ottenuto nel tempo e con la professionalità, la mancanza di motivazioni non rientra nella mia testa. Ho detto che penso a finire bene il campionato, che poi mi concentrerò sull’Europeo e che poi vedremo, oggi sono una persona molto motivata, poi nella vita non si sa mai”.
Rizzoli ha ribadito che il famoso episodio del presunto contatto con la testa di Bonucci, nel derby Torino-Juve, non gli ha tolto certezze e analizza il caso simile di ieri con il laziale Keita: “Della vicenda Bonucci se ne è parlato troppo, ma in nessuna maniera può avermi demoralizzato. E’ vero che non ci si deve fare avvicinare troppo dai calciatori, ma non si possono costruire castelli su due fotografie che poi vengono messe sui social. Se si guarda il video ci si rende conto che non c’è alcun tipo di contatto e questo mi sembra evidente altrimenti non ci sarebbero stato dubbi sul da farsi da parte mia. Ieri Keita era fermo e immobile, mi ha semplicemente chiesto spiegazioni. Spero non se ne parli in eccesso anche adesso”. Resta il fatto che le eccessive proteste dei giocatori, gli accerchiamenti nei confronti degli arbitri non sono uno spettacolo gradevole, ecco perché Rizzoli spera che venga restituito maggiore peso alla figura del capitano che “deve riprendersi l’autorità che gli spetta e che merita. Bisogna tenere la distanza consentita e il rispetto dei ruoli, anche perché poi certi atteggiamenti, soprattutto nelle categorie inferiori, possono diventare pericolose”. Tutti argomenti che nella prossima stagione potrebbero essere affrontati dagli arbitri davanti a telecamere e taccuini: “Potrebbe essere una svolta. E’ chiaro che parlare dopo partite infuocate e mediaticamente importanti diventa delicato“. In questa stagione Rizzoli è stato protagonista anche delle polemiche anche in Europa. In Atletico Madrid-Barcellona, ritorno dei quarti di finale di Champions League, ha concesso una punizione dal limite e non un rigore ai catalani per un fallo di mani in area di Gabi. Si era al 93′ e in caso di gol gli azulgrana si sarebbero guadagnati i supplementari, mentre invece sono stati eliminati dopo i 180 minuti della doppia sfida. “Al raduno Uefa ho parlato con il mio collega spagnolo, mi ha detto che la polemica sui giornali è durata appena un giorno. Non era facile giudicare quel fallo di mano, i piedi del giocatore dell’Atletico erano fuori dall’area e gli elementi oggettivi che avevi a disposizione hanno portato a una certa decisione, in quel caso la tecnologia in pochi secondi avrebbe potuto togliere ogni dubbio”.