Il Milan fa il regalo di Carnevale allāInter: 1-1 a San Siro contro lāUdinese. Lāex Pablo Armero porta in vantaggio i friulani al 17ā p.t. e MāBaye Niang risponde a inizio ripresa. I nerazzurri restano lontani 5 punti.Ā Sinisa Mihajlovic dĆ la caccia alla terza vittoria consecutiva riproponendo il 4-4-2 con Kucka spostato sulla fascia sinistra, Bacca e Niang terminali offensivi e Balotelli in panchina (entrerĆ al 1ā del secondo tempo). Colantuono deve muovere la classifica e propone un 3-5-2 dove gli interpreti non pensano solo a difendere ma anche sfruttare gli spazi vuoti lasciati dai padroni di casa affidandosi in attacco a Matos e Therau. Il Milan ha un ottimo inizio, aggressivo e volenteroso, ma ĆØ Armero a colpire: cross di Edenilson e conclusione di Matos su cui per un soffio arriva Donnarumma (farĆ altri due interventi eccezionali sventando il raddoppio bianconero), tap in di Kuzmanovic e il portiere ĆØ ancora decisivo deviando sulla traversa, ma nulla puĆ² sulla conclusione ravvicinata del colombiano. I diavoli accusano il colpo, ma non affondano e ci provano anche con Montolivo che piĆ¹ tardi, in pieno recupero, fa partire un bolide che per poco non vale la vittoria. Bravo Karnezis in questo caso.
Nella ripresa subito in campo Balotelli (davvero positivo il suo impatto sulla partita) e subito unāoccasione per i friulani con Lodi che fallisce una sorta di rigore in movimento (Colantuono non crede ai suoi occhi) anche se grandi meriti vanno riconosciuti al 16enne Donnarumma, scoglio insuperabile.Ā Gol sbagliato gol subito: contropiede di Bacca che serve Niang per lā1-1, ma ĆØ tutta la squadra a crederci e spingersi in avanti alla ricerca dei tre punti (al 55ā miracolo di Karnezis sul rinato Bacca che al 68ā si ripete con unāoccasione ancora piĆ¹ nitida). Arrembanti e al tempo stesso imprecisi i rossoneri, perfino una traversa di Bertolacci allā82ā, mentre lāUdinese contiene e riparte. Un punto ĆØ meglio di niente soprattutto per i friulani, meno per il Milan che ha un problema: oggi era assente Bonaventura e quando manca lui, vincere diventa maledettamente difficile. Una diavoleria.