Il Milan chiude il 2016 col botto: la Supercoppa vinta ai rigori a Doha contro la Juventus è solamente la ciliegina sulla torta al termine di un girone d’andata di campionato sopra ogni aspettativa. Un gruppo giovane e con tanta voglia di riportare in alto la gloriosa società, bravissimo nell’estraniarsi dal destino della cessione alla cordata cinese dimostrando di poter colmare il gap con le prime della classe – evidente sia nell’undici titolare che, soprattutto, nella profondità della rosa – mettendo sul rettangolo di gioco grinta e abnegazione. Ecco il pagellone.
Montella 8
Il condottiero del Milan, i suoi ragazzi stanno andando ogni oltre aspettativa: potenzialmente terzi con una vittoria nella partita da recuperare, scalpo Juventus in campionato e Supercoppa riportando i rossoneri a sollevare un trofeo che mancava da cinque interminabili anni. Ha creato un gruppo e regalato finalmente un’identità ad una squadra dalle potenzialità enormi considerando il talento e l’età media decisamente bassa. Solo applausi.
Suso 8
Vero “colpo” di mercato estivo del Milan. Rientrato dal prestito dalla cura Gasperini al Genoa, lo spagnolo si è finalmente ritagliato un posto da titolarissimo: con il suo educato mancino (senza disdegnare qualche sortita con il destro) Suso è capace di accendere all’improvviso l’azione offensiva rossonera. Emblematica la prestazione in Supercoppa: Evra non ha quasi mai trovato il tempo nell’uno contro uno.
Donnarumma 7.5
Mezzo voto in meno per “Gigio”. Qualche piccola sbavatura (la più recente sul gol di Nainggolan in Roma-Milan) c’è stata. È vero, a volte dimentichiamo tutti che compirà 18 anni solamente il prossimo febbraio ma da un fenomeno con un potenziale del genere ci aspettiamo sempre parate decisive come quella sul rigore di Dybala. Bravissimo nel gestire le voci di mercato rimanendo concentrato sul suo lavoro, di sicuro il voto a fine stagione sarà ritoccato al rialzo.
Paletta 7.5
Una garanzia. L’anno scorso si rimproverava alla dirigenza di non aver messo al fianco di Romagnoli un “tutor”, adesso il Milan sembra averlo trovato. Forse inaspettatamente o forse no, l’italo-argentino è entrato in punta di piedi e si è conquistato una maglia da titolare a suon di letture difensive perfette. Qualche cartellino di troppo durante il suo percorso ma fin qui nulla da dire.
Romagnoli 7.5
Al fianco di Paletta il giovane azzurro ha acquisito tranquillità lasciando intravedere tutto il suo potenziale e la crescita già iniziata nel suo primo anno in rossonero. I suoi progressi non hanno lasciato indifferente il ct Ventura che lo ha lanciato in nazionale nel difficile impegno contro la Spagna in un sistema di gioco (difesa a 3) diverso da quello del Milan. E Alessio non ha deluso, anzi.
Abate 7
Con Montolivo ai box, Ignazio è tornato a indossare la fascia da capitano. Probabilmente rinfrancato da questo, Abate ha inanellato una serie di prestazione di assoluta qualità sopperendo con la solita grinta e abnegazione ai mezzi tecnici non eccelsi. Ultimo superstite del “vecchio” Milan dopo il ritiro di Abbiati, per Ignazio la bella soddisfazione di sollevare la Supercoppa a Doha, come a voler chiudere il cerchio.
Locatelli 7
Non è propriamente il suo ruolo, pecca di inesperienza e in alcune situazioni in uscita dalla propria metà campo è da rivedere. Ma che potenziale per Manuel: il giovane rossonero chiamato a sostituire il lungodegente Montolivo si prende sempre più responsabilità con il passare dei match. Autentici gioielli, inoltre, i suoi gol con Sassuolo e Juventus: la sua facilità nel calciare è a tratti disarmante.
Bonaventura 7
Finalmente il “vero” Jack. Dopo una prima parte di stagione sottotono, il jolly rossonero è tornato a macinare prestazioni di livello. Nonostante l’infortunio muscolare, Bonaventura ha subito ripreso da dove aveva lasciato, coronando il suo grande momento con la rete del pareggio e il bel rigore nella Supercoppa contro la Juventus.
Kucka 7
Alti e bassi anche per lo slovacco ma in alcune situazioni Kuco è una pedina fondamentale nello scacchiere tattico del centrocampo milanista. Fondamentale in fase di recupero palloni, se in giornata difficile fermarlo anche nelle progressioni palla al piede.
Lapadula 7
La sua voglia di calcio è travolgente, il suo spirito da combattente contagiante. Non chiamatelo semplice rincalzo di Bacca: nonostante il salto dalla B alla A, Gianluca ha già segnato 4 reti pesantissime in campionato, risolvendo partite con squadre medio-piccole. E tra i buoni propositi del 2017 c’è sicuramente quello di mettere sempre più in difficoltà Montella.
Bacca 6.5
Mezzo voto in meno per il suo collega più celebre. Dal colombiano, giocatore di respiro internazionale, ci si aspetta qualcosa di più e soprattutto di diverso dal goffo tentativo a porta sguarnita in Supercoppa. Carlos non è in buon momento, ha bisogno di ritrovare al più presto la via del gol alla ripresa del campionato per risanare il rapporto con i tifosi rossoneri, “feriti” dal suo volo dagli ex compagni del Siviglia durante Empoli-Milan.
Niang 6.5
Ragionamento simile per il francese, seduto in panchina per 120 minuti durante la Supercoppa. Bocciatura per lui da parte di Montella? Probabilmente solo dovuta al momento “no” del giocatore dopo un avvio di stagione esaltante costellato da gol e assist. Pesano i due rigori sbagliati e un paio di prestazioni “confusionarie”, ma l’Aeroplanino non ha mai nascosto la sua stima per M’Baye sin dai primi allenamenti.
De Sciglio 6.5
Il terzino rossonero alterna prestazioni difensivamente perfette a cali di concentrazione decisamente importanti. Nel complesso la sua media supera abbondantemente la sufficienza: certo, il De Sciglio visto nell’Italia di Conte quest’estate nell’Europeo francese è ancora lontano ma anche per lui segnali importanti di crescita.
Antonelli 6.5
Pochi minuti giocati a causa di infortuni ma solita ottima corsa sulla catena di sinistra. Il suo spiccato senso offensivo garantisce a Montella una buona alternativa a De Sciglio nei match in cui c’è da premere sulle fasce e Antonelli, di sicuro, risponderà presente all’appello nel 2017.
Calabria 6.5
Altro prodotto del settore giovanile, bloccato da fine ottobre per una distorsione alla caviglia. Quando chiamato in causa a inizio campionato, Davide si è comportato davvero bene. Esame di maturità la partita con la Samp: spostato sull’altra fascia – a sinistra – per necessità, ha fatto del suo meglio per arginare la vivacità di Muriel, ritagliandosi un ruolo da protagonista nell’1-0 del Milan a Marassi.
Montolivo 6.5
Il capitano resterà ai box a lungo ma prima della rottura del crociato in nazionale a inizio ottobre aveva disputato una serie di ottime partite, giovando della cura Montella. San Siro, notoriamente, non lo ama ma Riccardo stava tentando di ricucire lentamente e faticosamente il rapporto con i suoi tifosi.
Bertolacci 6.5
Tornato da poco a disposizione del mister, il centrocampista rossonero potrebbe rivelarsi una carta utile nei piani di Montella. Buona qualità nelle sue giocate, Bertolacci ha voglia di riscattare la stagione scorsa al di sotto delle aspettative. I segnali tra Roma, Atalanta e Supercoppa sono assolutamente positivi.
Pasalic 6.5
Superato finalmente il lungo infortunio alla schiena, il giovane croato in prestito dal Chelsea si sta ritagliando un posto importante nelle gerarchie di Montella. Fisico, qualità e attaccamento alla maglia (ha dichiarato più volte che vorrebbe restare a Milano) e grande personalità: suo il rigore decisivo, sotto l’incrocio, nella Supercoppa contro la Juventus.
Gomez 5.5
Non un vero e proprio flop ma l’impatto con il campionato italiano per il paraguaiano non è stato dei migliori. Lanciato nella mischia per necessità nell’inferno del San Paolo contro il Napoli, Gomez non ha brillato confermando più di qualche difficoltà contro il Sassuolo. Leggermente meglio nel derby ma è altamente improbabile una maglia da titolare con l’intesa creatasi tra Paletta e Romagnoli.
Poli 5.5
Mette a disposizione del mister i suoi polmoni e la sua corsa ma poco altro. Non aggiunge qualità al centrocampo rossonero e sarà utilizzato sempre con il contagocce: difficile giudicarlo.
Mati Fernandez 5
Ha la scusante degli infortuni ma l’ex Fiorentina non ha affatto convinto nelle (poche) chance concesse da Montella.
Sosa 4.5
Il vero e proprio flop del mercato milanista. 7.5 milioni avevano fatto storcere il naso ai tifosi rossoneri, sensazione fin qui non smentita dai fatti sul campo.
Vangioni, Zapata, Plizzarri, Luiz Adriano s.v.
Per motivi diversi mai o quasi mai utilizzati da Montella: impossibile valutarli.