Calcio

Serie A, lotta salvezza: tutto già deciso?

Aleksandar Tonev - Frosinone 2015/2016 - fotomenis.it

Il Frosinone perde lo scontro diretto sul campo della Sampdoria, il Carpi non riesce a battere l’Atalanta, il Verona cade a Udine e la lotta salvezza sembra già decisa, con le ultime tre squadre della Aerie A ad arrancare in fondo alla classifica. Lotta salvezza già decisa? Analizziamo la situazione.

Lo scontro diretto di oggi presentava la Sampdoria opposta al Frosinone. Una partita da non fallire per entrambe le squadre vista l’importanza capitale in chiave salvezza. Gli uomini di Montella hanno trovato la prima vittoria dopo 8 giornate di digiuno, giocando bene e gestendo in maniera ottimale l’incontro nell’arco di tutti i 90 minuti. Negli ultimi due mesi ai doriani, oltre che i risultati, è mancato il gioco, troppo spesso lasciato all’iniziativa dei singoli (Correa su tutti), ma soprattutto una convincente fase difensiva. Nelle ultime 10 gare di campionato infatti la Sampdoria è la squadra ad aver subito più goal (media di 2 marcature a partita) dopo il Palermo in Serie A. Non aver preso nessuna rete quest’oggi rappresenta un buon segnale, così come i tre punti guadagnati che rappresentano una buona iniezione di fiducia per il prosieguo della stagione. La squadra dispone di un buon potenziale offensivo ma è necessario porre degli accorgimenti lì dietro se non si vuole rischiare di essere risucchiati in basso. Nelle prossime partite la Sampdoria giocherà due trasferte consecutive a Verona ed Empoli e poi in casa col Chievo. Considerando la situazione piuttosto tranquilla dei toscani e della squadra di Maran, fare punti non sarà così difficile.

Discorso diverso per il Frosinone, arrivato a Genova galvanizzato dai 7 punti conquistati nelle ultime cinque partite. La squadra guidata da Stellone infatti, nonostante la sconfitta, ha mostrato anche oggi di godere di un buono stato di forma, special modo a livello atletico. Se da una parte la qualità dei singoli è abbastanza limitata, dall’altra non si può non elogiare l’intensità e la caparbietà che i giocatori frusinati mostrano in campo ogni domenica. Delle ultime tre squadre in lotta per non scendere nel campionato cadetto, la compagine laziale è quella con maggiori possibilità di sfuggire dall’incubo della Serie B. Finalmente è stata trovata una quadratura ben definita col passaggio dal 4-4-2 al 4-3-3 e la ritrovata vena realizzativa di Ciofani regala più di qualche speranza ai tifosi ciociari. La speranza è l’ultima a morire ma anche la prima ad illudere. Testa, cuore e un po’ di fortuna sono gli ingredienti giusti per continuare a credere. Il calendario di marzo risulterà determinante ai fini della salvezza: con Udinese, Carpi e Fiorentina servono non meno di 4 punti per mantenere vivo il sogno A.

L’incontro più avvincente ed equilibrato di oggi è stato quello tra il Carpi e l’Atalanta. Gli ospiti nonostante il momentaneo vantaggio non sono riusciti a gestire il vantaggio mancando l’ennesima occasione per portare a casa i tre punti. I bergamaschi sono la squadra nel peggiore stato di forma di tutta la Serie A: 6 punti nelle ultime 10 partite con la vittoria che manca da 12 incontri. L’ultimo successo risale difatti all’anno scorso, 6 dicembre 2015, occasione in cui la squadra di Reja vinse 3-0 in casa col Palermo. Sicuramente la campagna acquisti dei nerazzurri non ha lanciato un buon segnale all’ambiente: cedere Maxi Moralez, Denis (contratto rescisso) e Grassi a gennaio ha dato l’impressione di una società quasi sicura di essersi già salvata. Un appagamento evidente nei giocatori che ora dovranno cambiare rotta se non vorranno bruciare quanto di buono fatto nei primi mesi di stagione. Se la fase difensiva con Sportiello a presidiare la porta ed una difesa ben collaudata continua a funzionare alla perfezione, desta più di qualche perplessità l’attacco della Dea: 7 gol in 10 partite sono davvero pochi. Detto ciò ci sorprenderemmo nel vedere l’Atalanta coinvolta nelle ultime giornate nella lotta per non scendere di categoria, anche se nelle prossime tre partite sarà difficile far punti per i nerazzurri, visto che affronteranno Juventus, Lazio e Bologna.

Non facile delineare il percorso del Carpi sino ad oggi. Castori, Sannino e poi ancora Castori hanno fatto il possibile ma non possono far miracoli. A livello qualitativo è senza dubbio la squadra che presenta maggiori lacune assieme al Frosinone. Poca tecnica a centrocampo, per una squadra che, come il Frosinone, ha cambiato schema di gioco col passare dei mesi: ad oggi il 4-4-1-1 dà buone garanzie e assicura una buona tenuta difensiva. Le armi di questo Carpi sono di sicuro l’impegno e l’anima che sopperiscono ai limiti sopra menzionati. Lo stato di forma degli emiliani è buono, tenendo presente come riferimento le ultime 10 partite giocate, il Carpi sarebbe 11esimo con un solo punto in meno dell’Inter e gli stessi del Sassuolo. L’orizzonte salvezza è a 6 punti di distanza ed il calendario (nelle prossime tre gare gli uomini di Castori saranno impegnati contro Bologna, Frosinone e Verona) nel prossimo mese di marzo sarà quanto mai decisivo. Ora o mai più.

Ottima vittoria dell’Udinese quest’oggi che dà una grossa sterzata al suo campionato scacciando una crisi che perdurava da diverse giornate. La vittoria per i bianconeri mancava da 8 gare e la panchina di Colantuono era più traballante che mai dopo le dichiarazioni in settimana del patron Pozzo. Una prova convincente contro un Verona sempre più giù in classifica che fatica a trovare continuità. I friuliani sono passati al 4-3-3 dopo i pessimi risultati col 3-5-2 ed i risultati oggi si sono visti in termini di compattezza e costruzione di gioco. Il potenziale è buono, spesso ciò che è mancato ai bianconeri quest’anno è stata la concentrazione. Troppi match sono scivolati via per errori banali e mancanza di “garra”. Inutile sottolineare l’importanza dei prossimi match: conquistare anche soli 5 punti potrebbe voler dire salvezza quasi matematica.

L’entusiasmo non manca ma la reazione è stata troppo tardiva. Con la sconfitta di oggi il Verona mette una serie ipoteca sulla sua definitiva condanna. I punti che la distanziano dal Palermo sono 9, davvero tanti considerato che in tutto il campionato la squadra di Del Neri ha vinto solo due partite. È pur vero che questi due successi sono arrivati proprio nelle ultime 5 gare, a testimonianza dell’ottimo stato di forma. Con il 4-4-2 e l’impiego a pieno regime di Marrone in regia, il Verona ha ritrovato gioco ed idee. Buona anche la condizione atletica attuale ma peccato per la difesa, non all’altezza della categoria. La salvezza è quasi utopia ma il Verona lotterà come ha fatto nelle ultime partite spinta da un pubblico a dir poco encomiabile. Servirà sfruttare al massimo i calci piazzati e le corsie laterali per trovare la testa di Toni, Pazzini e degli altri saltatori. Le prossime gare di marzo ci diranno se il Verona avrà ancora una residua chance o meno: se non arriveranno almeno 6 punti sarà addio alla A.

Al momento è la squadra più smarrita ed indecifrabile della Serie A. Il Palermo sta attraversando un periodo negativo, sotto più aspetti possibile. Il gioco è scomparso, tanto è dettato dal caso, Vazquez è un lontano parente rispetto quello della scorsa stagione e la situazione societaria creata da Zamparini con la solita girandola di allenatori ha creato solo scompiglio nell’ambiente. I rosanero in aggiunta a tutto ciò detengono anche un record negativo: è la squadra con più gol subiti in Serie A (47). Ad aggravare la situazione c’è il calendario, il più ostico tra tutte le squadre che lottano per la permanenza nella massima serie. Inter, Napoli ed Empoli, con la sola partita contro i partenopei in casa rappresentano un cammino davvero arduo.

L’ultima squadra da analizzare è il Genoa, appaiata a 28 punti proprio come gli acerrimi rivali della Sampdoria. La squadra di Gasperini è probabilmente quella col maggior tasso qualitativo ma anche tra quelle meno concrete: Suso e Cerci assicurano buone giocate e spunti interessanti ma non la via del gol con assiduità. Il problema? L’assenza di Pavoletti, senza di lui il Genoa non segna. Pandev è scomparso dai radar, Matavz non è la punta che faceva al caso del Grifone. Il calendario però non è malvagio ed il discreto vantaggio sul Frosinone consente alla squadra genovese di vivere sonni per il momento tranquilli. Non vincere però neanche un match nelle prossime tre giornate risucchierebbe inevitabilmente il Genoa nella lotta alla salvezza.

Tutto deciso dunque? Non è mai troppo tardi finché non è finita. La caparbietà, la forza di volontà e la grinta di Carpi e Frosinone dicono il contrario, ma soprattutto la crisi del Palermo sotto il piano del gioco, di un piano societario non ancora chiaro e di un calendario alquanto complicato fa sì che tutto sia ancora in bilico, almeno tra queste tre squadre. Nulla è ancora perduto ma siam sicuri che il mese di marzo sarà il mese dei verdetti quasi definitivi.

 

LA LOTTA SALVEZZA A MARZO

28ª giornata
5-6 marzo

29ª giornata
12-13 marzo

30ª giornata
19-20 marzo

13ª ATALANTA – 30 punti

Juventus LAZIO Bologna

14ª UDINESE – 30 punti

FROSINONE Roma SASSUOLO

15ª GENOA – 28 punti

Empoli Torino NAPOLI

16ª SAMPDORIA – 28 punti

VERONA EMPOLI Chievo

17ª PALERMO – 27 punti

INTER Napoli EMPOLI

18ª FROSINONE – 23 punti

Udinese CARPI Fiorentina

19ª CARPI – 21 punti

BOLOGNA Frosinone VERONA

20ª VERONA – 18 punti

Sampdoria FIORENTINA Carpi

In maiuscolo le gare in trasferta

 

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