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“Il periodo più brutto è stato fra marzo e aprile 2023. In Sassuolo-Juve ho commesso un errore tecnico e sono stato sostituito. All’uscita ho pianto per i debiti. A settembre 2022 erano 250 mila euro, poi erano arrivati a 2,7 milioni. Il debito mi ossessionava e i soldi che dovevo continuavano ad aumentare. Non c’era via d’uscita. Ti spezzo le gambe, mi dicevano”. Queste sono solo alcune delle parole pronunciate da Nicolò Fagioli nella sua confessione durante l’interrogatorio in Procura che lo ha portato ieri alla condanna post-patteggiamento con la procura guidata da Chinè. Sui principali quotidiani nazionali, da Il Fatto a Tuttosport passando per Repubblica, emergono oggi altri dettagli sui verbali che riguardano il giovane centrocampista della Juventus e i suoi pesanti debiti dovuti al gioco d’azzardo. “Le prime scommesse le feci su eventi di tennis, poi sul calcio. Giocai su Torino-Milan del 30 ottobre 2022: puntai sul pareggio o sulla vittoria del Milan. Persi perché finì due a uno per il Torino. Ma anche in Champions su Inter-Real Madrid. Ma non ho mai scommesso su partite della Cremonese o della Juventus”, spiega.
“Un amico stretto nel ritiro della nazionale Under 21”, con tutti gli indizi che portano a Sandro Tonali “mi suggerisce di giocare su un sito illegale. Lo vidi giocare e chiesi informazioni. Mi disse che potevo farlo anche io perché non c’era traccia delle scommesse”. “Ricordo alcuni nomi di questi siti – aggiunge Fagioli – due si chiamavano Icebet e Betart ma cambiavano nome ogni volta”.
Fagioli ha spesso saldato i suoi debiti “con degli orologi. Pagavo con bonifico, oppure i titolari delle piattaforme passavano a ritirarli in una gioielleria di Milano. Ho chiesto anche dei prestiti a dei compagni, ad esempio Gatti e Dragusin dicendo loro che mi servivano per comprare degli orologi”. Fagioli giura però di non aver mai detto a nessuno del problema nello spogliatoio: “Lo sapevano solo mia mamma e qualche amico non calciatore”. Non la Juventus: “Dovevo rinnovare il contratto e temevo che una notizia del genere lo avrebbe impedito”.
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