Calcio

Scommesse, Calcagno: “Non lasciamo soli i ragazzi. Il problema è più ampio”

Umberto Calcagno
Umberto Calcagno - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

Sono dispiaciuto perché si è puntato tanto il dito sui ragazzi senza fare ragionamenti più ampi. Ad oggi non si parla di illeciti, ma di giocate che, ad oggi, non hanno inciso sulla regolarità degli incontri. Il mondo del calcio non può essere lasciato solo quando si parla di ragazzi di 20 anni. Dobbiamo stare vicino ai ragazzi coinvolti che stanno ammettendo di aver sbagliato pur sapendo a quello a cui andavano incontro”. Lo ha detto il presidente dell’associazione italiana calciatori, Umberto Calcagno a proposito della vicenda legata alle scommesse, nel suo intervento a “La politica nel pallone” su Rai Gr Parlamento. Calcagno, alla domanda su cosa fare per il futuro, poi, ha sottolineato “quanto il sistema abbia fatto. Nell’ultimo decennio abbiamo informato tantissimo i ragazzi con corsi di formazione, l’integrity tour, gli incontri nei ritiri estivi. Oggi dobbiamo constatare che averli informati non è bastato. Il mondo del calcio non può fare di più di quanto fatto. Società? Il controllo sulle situazioni personali non si può spingere oltre una determinata possibilità perché sono comportamenti individuali”, spiega. “Conosciamo i dati dell’Agenzia dei monopoli e delle dogane. Di fronte abbiamo un problema più ampio”, sottolinea il numero 1 dei calciatori italiani.

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