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Il Sassuolo vive un momento d’oro dopo le due vittorie consecutive contro la Juventus e contro l’Inter. L’ago della bilancia è stato Domenico Berardi, determinante e decisivo nei due match contro due grandi del nostro calcio. A parlare del momento dei neroverdi e dello stesso Berardi è stato Alessio Dionisi a margine di un’intervista rilasciata a Radio TV Serie A con RDS.
Dionisi: “Questa squadra dà tutta se stessa. A Frosinone abbiamo sbagliato pensando che fosse chiusa al 20′ e invece ci hanno rimontato battendoci. Con la Juventus e con l’Inter, al contrario, ci abbiamo creduto noi. Abbiamo qualità, quando la abbiniamo all’energia, i risultati si vedono. In estate abbiamo cercato di cambiare alcuni ragazzi, mantenendo qualità ed entusiasmo. Qui servono ambizione e umiltà, se viene meno anche solo una di queste componenti, il calo risulta evidente. Chi scende in campo è la squadra, l’allenatore si deve assumere le responsabilità, magari prendersi giusto qualche merito. In questi anni al Sassuolo, Milano ci ha portato fortuna, ma questa non basta senza le prestazioni. Speriamo di dare continuità in questi stadi pesanti“.
Su Berardi: “E’ un giocatore particolarmente determinante. Non mi piace parlare di numeri, lui è diventato un uomo qui al Sassuolo, porta sempre in campo gestione del momento e maturità, pesando bene anche i momenti in cui è stato messo in discussione. Siamo una realtà importante ormai dopo undici anni in Serie A e vogliamo confermarci, rimanerci a lungo. Restiamo una realtà però piccola e questo sposta tanto, perciò avere uno come lui o non averlo cambia in esperienza. Speriamo sarà un mercato tranquillo, giusto che Mimmo venga avvicinato dalle grandi squadre, può fare il titolare nei top club di Serie A. Sono contento che per una serie di motivi sia ancora al Sassuolo, spero possa anzi migliorare ulteriormente. Giusto che abbia quella fiammella di chi vuole andare via e misurarsi con ambienti più alti, non fa che alimentare la sua crescita. Il rischio di sedersi è dietro l’angolo, con il Sassuolo Berardi ha raggiunto tutto ciò che si poteva. E’ uno che come lo metti in un campo da calcio, sembra un bambino col pallone tra i piedi”.
Su Boloca: “Sicuramente salta all’occhio, è un ragazzo arrivato qua forse fin troppo in punta di piedi. Credevo che il suo percorso potesse essere più lungo e invece sta accelerando tantissimo. Detto questo il nome è un altro. . L’anno scorso stavamo conseguendo risultati importanti, poi siamo andati a perdere 4-0 a Genova con la Samp. Il giorno dopo ci siamo allenati senza nessun problema: non che non debba essere così, ma in altri contesti magari la pressione è più netta. Non abbiamo uno stadio che ci traina, in casa nostra sentiamo casomai gli avversari e questo in campo lo avverti. A Frosinone eravamo avanti 2-0 e i loro tifosi facevano rumore vero, noi invece non avevamo supporto. Al Sassuolo al momento è così, per questo serve l’umiltà per vedere il bicchiere mezzo pieno, per migliorare costantemente“.
Sulla sua carriera personale: “Mi sento un tecnico giovane e ambizioso. Io ho fatto il calciatore di basso livello. Da ragazzino ti poni obiettivi a lungo termine e magari è sbagliato. Ho cambiato punto di vista perché a breve termine gli obiettivi li puoi vedere meglio. Al contrario il rischio è che possano sembrare troppo lontani e possibilmente non riesci a raggiungerli. Sono in Serie A e qualche anno fa non l’avrei mai detto. Voglio dare il massimo al Sassuolo, con questa squadra e con questi ragazzi, tenendo sempre a mente da dove siamo partiti“.
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