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“Partite come quella contro il San Marino non c’entrano nulla col calcio professionistico. Non capisco il senso di partite così impari come queste, a maggior ragione con un calendario così fitto. Capisco che per loro è particolare giocare contro i Campioni del mondo, capisco anche che si possano difendere solo con interventi duri”. Le parole di Thomas Müller e Karl-Heinze Rummenigge, dopo il sonoro 8-0 della Germania al San Marino nella partita di qualificazione ai Mondiali in Russia, non sono passate inosservate ai diretti interessati. Aldo Simoncini, portiere della Nazionale della squadra “materasso” del gruppo C, ha voluto difendere la propria selezione ma soprattutto gli amanti dello sport del pallone: “Il calcio non è di vostra proprietà – ha dichiarato Simoncini nella lettera di risposta ai tedeschi – ma è di tutti coloro che lo amano tra i quali, che lo vogliate o no, ci siamo anche noi. Esistono ancora ragazzi che inseguono i loro sogni e non i vostri assegni. Voi tedeschi non cambierete mai, la storia non vi ha insegnato ancora che prepotenza non è sempre garanzia di vittoria. Caro Müller, questa partita è servita ad un paese grande come un settore del tuo stadio di Monaco ad andare sui giornali per un buon motivo, perché una partita di calcio è sempre un buon motivo; è servita al tuo amico Gnabry per esordire in Nazionale e segnare tre gol; è servita a qualche sammarinese un po’ triste per ricordarsi che abbiamo una Nazionale vera. Questa partita è servita a farmi capire che anche se vestite il modello più bello di divise dell’Adidas sotto sotto siete sempre quelli che mettono i calzini bianchi sotto i sandali!”.