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Dopo 171 giorni tra carcere e arresti domiciliari Ronaldinho è tornato a vivere… e a guadagnare. La falsificazione dei passaporti insieme al fratello in Paraguay è ormai soltanto un brutto e lontano ricordo per l’ex Milan che dopo aver pagato una cauzione di circa 160 mila euro si è rimpossessato della sua vita. Secondo quanto riportato dall’edizione brasiliana di ‘El Pais’, Dinho nel periodo successivo alla scarcerazione avrebbe guadagnato 5 milioni di reales brasiliani, circa 750 mila euro. Tra gli affari portati avanti dal brasiliano la promozione dei lavori allo stadio dell’Atletico Mineiro, club con cui ha vinto la Copa Libertadores nel 2013. Poi la cittadinanza onoraria a Belo Horizonte e un video realizzato con il gruppo Recayd Mob e con il trapper Djonga nel progetto Tropa do Bruxo. E ancora: marchio per un gin biologico dal nome R-One, il suo vino “Vino de Campeones” oltre la ormai nota squadra ‘R10’ con il kit acquistato da EA Sports nel gioco FIFA 21. Viaggi, sponsorizzazioni, accordi: Ronaldinho è tornato a vivere e a produrre, il carcere è solo un ricordo.
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