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“Quando si dicono delle cazz*** se non fermi l’emorragia le cose le fanno passare per vedere. Alla mia prima presentazione ho detto a tutti quanti che quest’anno per la Roma era l’anno zero“. Il ds dei giallorossi Petrachi rompe il silenzio e in occasione della conferenza stampa di presentazione degli ultimi tre colpi (Villar, Ibanez e Carles Perez) della Roma nel mercato invernale: “La Roma ha fatto una vera e propria rivoluzione, ha fatto uscire 20 giocatori e ne ha presi 14. Volevo ricordare che la Roma non compra giocatori a 70 milioni, con quei 70 milioni io ho comprato 7 giocatori – ha sottolineato Petrachi – C’è bisogno che qualcuno raddrizzi le antenne: quando ci sono delle rivoluzioni qualcosa può venire bene, qualche cosa può venire male“.
E ancora: “Non amo le calunnie e le falsità che in qualche media escono da vigliacchi, io forse sono una persona scomoda per tanti perché non faccio comunella, parlo con pochi, non rispondo ai messaggi e la mia schiena è sempre dritta. Vado avanti per la mia strada, cercando di fare il bene della Roma e cercherò di metterci il massimo dell’impegno, fino all’ultimo giorno portando avanti la mia idea di calcio“. Poi sugli attacchi dei media: “Ora siamo in difficoltà e io lo accetto ma non ero preparato alle calunnie. Posso spaziare dalla Gazzetta, al Corriere e al Tempo, dove si dice: “Petrachi viene bacchettato da Dzeko perché chiede più qualità”, falso. Dzeko fa il calciatore e non si sarebbe mai permesso, se deve fare qualcosa lo fa all’interno dello spogliatoio. Prima cazza***, la seconda si dice che io son stato convocato perché messo sotto prova dalla società che verrà: inesattezza totale, come voi sapete dovrebbero entrare nuovi acquirenti e dovremo sapere quali saranno le possibili spese future della Roma. Molti di voi mi hanno censurato, sembravo il killer: sarà squalificato, due anni e mezzo e invece sono stato completamente assolto. Ho rispettato le regole, faccio le cose in maniera onesta“.
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Sulle ultime prestazioni della Roma: “Se c’è intelligenza e buona fede si decantava una Roma importante, che aveva scelto un bravissimo allenatore che aveva conquistato tutti quanti e che giocava forse il più bel calcio in Italia. Puntualmente sono state smentite le calunnie, non parlo solamente a livello cartaceo ma anche televisivo. Io sono consapevole che questo è un momento difficile, abbiamo smarrito un po’ di umiltà. Forse la prestazione offerta nel derby ci ha fatto volare un pochino troppo alti. Questa è una squadra che se gioca con la sana cattiveria è una squadra che può mettere in difficoltà chiunque, altrimenti fa fatica. Il gioco di Fonseca è un gioco che si sposta moltissimo sul pressing asfissiante, con noi la Lazio ha fatto la più brutta partita del campionato. Abbiamo sbagliato le partite con la Samp nel girone d’andata, con il Torino, con il Sassuolo e con il Bologna: questa è una cosa che deve far riflettere tutti quanti“. Infine sul discorso con Carles Perez dopo l’esordio in Serie A: “Non c’è niente da nascondere, dopo la partita ho parlato con lui e gli ho detto ‘Il tuo atteggiamento non mi è piaciuto, il tuo ingresso non mi è piaciuto per niente. Voglio che ci metti l’anima, sei alla Roma‘”.
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