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Josè Mourinho è tornato a parlare della sua Roma e della voglia di compattare ancora di più il gruppo dopo la sosta legata alle nazionali. Lo Special One ha parlato ai microfoni di Gameplan-a.com, portale dell’Adidas. Queste le sue parole.
Mourinho: “Devi avere una forte personalità per dire: ok, io sono il capo, faccio le decisioni. Questo non è negoziabile. Se le sessioni di allenamento iniziano alle 10 del mattino, non aspetto un solo minuto. Anche se sei Diego Maradona, che non ho mai avuto il piacere o l’onore di allenare, se si inizia alle 10, devi essere pronto per le 10. La squadra è la cosa più importante, anche se sei il miglior giocatore del mondo. Ognuno deve seguire le regole e mostrare il rispetto per i colleghi. Come allenatore, devi essere sia soft che duro. Forse soft non è la parola giusta. Devi essere aperto, molto aperto a ciò che pensano i giocatori, a ciò che i giocatori sentono, e non solo attenerti alle tue idee, perché lavori con un gruppo. Il gruppo deve avere una voce: ha bisogno di avere un’opinione, di condividere. E devi essere aperto con i giocatori per farli funzionare come squadra. Se vinci tre partite di fila, puoi pensare di essere in paradiso… magari poi arriva una sconfitta. Perdi due, tre partite di fila, ma non sei all’inferno, perché uscirai da questo momento buio e vincerai di nuovo. È molto importante mantenere l’equilibrio e questo è qualcosa che ho imparato molto con l’esperienza. Penso che più esperienza hai, più sei equilibrato e più i giocatori ti guardano e vedono una roccia, come qualcuno di cui possono fidarsi. Empatia significa tutti insieme nello stesso progetto. Un club è fatto di molte persone. Proprietari, direttori, allenatori, giocatori. Tutti. Empatia per me significa che tutti stanno andando nella stessa direzione“.
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