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“La partita che vorrei rigiocare? La finale dei Mondiali del 1994 a Pasadena, Italia-Brasile. Non la posso dimenticare. Quella sì vorrei rigiocarla”. A distanza di quasi 30 anni, quel match indubbiamente resta ancora ben impresso nella testa di Roberto Baggio. Il ‘Divin Codino’ lo ribadisce anche in un’intervista rilasciata al ‘Il Corriere della Sera’. “Siamo arrivati un po’ cotti, avevamo fatto i supplementari con la Nigeria e mezz’ora in più, a quelle temperature, ti stronca. Se fossimo stati più lucidi forse sarebbe stata un’altra partita. Un errore che non rifarei nella mia vita? Il rigore di Pasadena. Non riesco a liberarmene”, afferma l’ex numero 10.
Dopo aver sbagliato il rigore nella finale mondiale, ricorda il ‘Divin Codino’, “mi volevo sotterrare. Non si possono cancellare cose così. Quella partita, proprio Italia-Brasile, l’avevo sognata e immaginata tante volte quando ero bambino. Avevo tre anni ma la sconfitta del 1970 non riuscivo a dimenticarla. Volevo vendicare Riva e gli altri. Era il mio sogno, davvero. E quando è finita così mi è crollato il mondo addosso”. Il classe ’67 ricorda anche un rapporto non troppo idiliaco con i sui allenatori: “Sono sempre stato scomodo. Se segnavamo dicevano che aveva vinto la squadra di Baggio, di Zola, di Mancini e gli allenatori soffrivano. Se oscuri gli altri, se entri in conflitto con gli ego, diventa tutto più difficile…”.
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