[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
L’ex bandiera del Milan, Gianni Rivera, nel corso di un’intervista rilasciata a ‘Libero’, ha parlato di diverse tematiche inerenti il mondo del calcio: “Puoi anche essere il Gesù Cristo del calcio in terra, ma se trovi un brocco disposto a correre più di te, ti può mettere in difficoltà . Quando sentiva la sirena che annunciava i bombardamenti, saliva in bici e andava a prendere mamma. Si faceva sei chilometri per raggiungere San Bartolomeo, dove si mettevano al sicuro in una delle camere della pensione dei nonni. Io sono nato il 18 agosto del 1943, durante una di queste “trasferte’. I miei erano credenti e praticanti, io sono cresciuto all’oratorio salesiano di Don Bosco. Fin da piccolo ci andavo tutti i giorni per giocare a calcio, subito dopo la scuola. E le domeniche ci tornavo per la messa. Era l’unico posto dove potevamo giocare senza che i vigili ci portassero via il pallone. Quando ci beccavano ce lo sequestravano. Così iniziai al campetto: cinque contro cinque. Ma a una certa ora dovevamo smettere per andare a dire le preghiere. Qualcuno cercava di scappare per evitarsele; allora don Ceschia ci chiudeva in chiesa”.
[the_ad id=”668943″]
Rivera, poi, ha analizzato anche le differenza relative al comportamento dei calciatori di oggi rispetto a quelli della sua epoca: “La condotta era molto controllata e rigorosa. Ma non mi costava, mi piaceva. Una sera vennero a suonare a casa, attorno alle nove. Era tardi e andammo tutti ad aprire, preoccupati. Era un dirigente dell’Alessandria: voleva verificare che non fossi uscito e stessi riposando. Rispetto le regole, ma vorrei vivere in modo più allentato. Alcuni medici sostengono una cosa, altri l’opposto. Non sappiamo più dove attaccarci”.
“Ho riflettuto molto, e ho maturato l’idea che potrei fare l’allenatore. Quando Ceferin, il presidente dell’Uefa, venne a Roma per ringraziare Tavecchio, disse che gli sarebbe piaciuto darmi il titolo di allenatore senza fare il corso. Tavecchio gli scrisse una formale lettera di richiesta, ma poi non se ne fece nulla. Ho fatto il corso. Quindi oggi sono pronto. Se qualcuno mi chiama, io ci sono”, ha concluso Rivera.
[the_ad id=”676180″]