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Il più grande rimpianto di Mino Raiola? Aver permesso a Mario Balotelli di abbandonare il Manchester City. Lo confessa l’agente italo-olandese in un’intervista al ‘Daily Mail’. “Non avrei dovuto dargli retta quando mi ha chiesto di lasciare il City. Mario non era felice ma io avrei dovuto dirgli ‘ti senti una m…? Devi lottare, devi crescere’. E invece sono stato troppo buono. Balotelli non voleva essere amato, è egocentrico. Deve mangiare calcio e dev’essere la sua priorità, non la sua fidanzata o sua moglie. Un grande atleta deve fare sacrifici e dopo 11-12 anni puoi riorganizzare le tue priorità. Pavel Nedved, uno dei mi primi giocatori – racconta Raiola – era determinato ad avere successo ed era assolutamente devoto alla famiglia. Mario non aveva questa determinazione, si è fatto una reputazione perdendo credibilitò. Questo ha reso tutto più difficile”. In estate l’Everton aveva sondato il terreno per SuperMario, ma Raiola ha detto di no. In futuro però potrebbe esserci un ritorno in Premier: “L’Italia è invivibile per lui, troppe attenzioni – spiega – Ma se al Nizza dimostra stabilità e capacità di segnare, diventerebbe un’enorme attrazione per la prossima stagione per qualsiasi manager di Premier League. La Francia ha bisogno di lui, come avevano bisogno di Ibrahimovic”.
Una battuta finale su Paul Pogba e il suo trasferimento al Manchester United. “Da due anni i Red Devils ci provavano. Lo stesso Mourinho si era interessato quando era al Chelsea. Il Real? C’e’ stata un’offerta, ma Paul voleva una sfida più grande. Per il giocatore, il Real sarebbe stata una meta più semplice, fare la Liga, la Champions. Ma voleva una sfida ancora maggiore”.