Intervenuto nella conferenza stampa alla vigilia di Psg-Real Madrid, Dani Alves si è dimostrato poco sensibile nei confronti di Davide Astori, capitano della Fiorentina scomparso nella giornata di ieri a causa di un improvviso malore: “Penso che siamo tutti di passaggio, tutti dobbiamo morire. Non ne siamo stati perturbati più di tanto perché non lo conoscevamo molto, ma sono addolorato per la sua famiglia”. Difficile parlare di sincerità in queste sue parole, quanto piuttosto di poca sensibilità verso un collega che ha affrontato più volte nella scorsa stagione alla Juventus.
Il terzino brasiliano continua e mette in mezzo i tanti bambini che muoiono ogni giorno nel mondo: “Penso che Davide abbia fatto quel che doveva in questo mondo caotico e che ormai sia in un mondo migliore. Nel mondo però ogni giorno muoiono di fame migliaia di bambini che non ricevono altrettanta attenzione. E sono invece altrettanto importanti. Magari siamo tristi, ma non di certo come i suoi famigliari”. Parole che appaiono decisamente poco condivisibili, in particolar modo ad appena un giorno dalla scomparsa di Astori. Per evitare di non cadere in frasi banali, probabilmente, Dani Alves avrebbe dovuto rimanere in silenzio, piuttosto che esprimere parole che stonano col momento di lutto e riflessione che si deve a una tale perdita.