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Si è conclusa con la testimonianza di un’amica e di una cugina della vittima la prima udienza del processo per stupro che vede imputato Dani Alves. Le due giovani, che nella notte del 30 dicembre 2022 era insieme alla vittima 23enne, hanno confermato quanto già affermato in istruttoria, segnalano fonti giuridiche. Lo stesso ha fatto anche la vittima della violenza, interrogata in udienza a porte chiuse. La ragazza era separata dal calciatore da uno schermo per evitare il confronto visivo e il volto è stato pixelato e la voce alterata nella registrazione video, destinata a uso esclusivo dei giudici. Secondo il pubblico ministero, la giovane soffre di “stress post-traumatico di elevata intensità”.
“Non dorme, ha iniziato a prendere antidepressivi, esce a malapena di casa”, ha confermato sua cugina in tribunale. Fra i testi interrogato oggi, anche due addetti alla sicurezza e il portiere della discoteca. Il processo riprenderà domani, con altre 22 testimonianze, fra le quali anche quella della moglie del calciatore, Joana Sanz. Il processo continuerà poi mercoledì, ultimo giorno del giudizio, con l’interrogatorio dello stesso Alves. L’accusa chiede nei suoi confronti una condanna a 9 anni di carcere oltre al pagamento di 150,000 euro per danni alla vittima, richiesta che la parte civile eleva a 12 anni di carcere, il massimo della pena.
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