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L’ex allenatore della Fiorentina e della Nazionale Italiana, Cesare Prandelli, intervistato dal ‘Tgr-Regione Toscana’, ha parlato della possibile ripresa del campionato di Serie A: “Tutti hanno questa voglia di ripartire, di offrire alla gente un sogno, pero’ non so se siamo pronti. Mi sembra che ci sia un po’ troppa fretta. A livello organizzativo ci sarebbe qualcosa da dire, anche perché il calcio e’ gioia, e’ aggregazione, voglia di sognare. Non so se la gente sia pronta e nemmeno i calciatori. Non credo che il calcio sia la priorità degli italiani pero’ bisogna dire che questo sport ha un aspetto quasi miracoloso, lo puoi odiare, lo puoi allontanare, ma nel momento in cui l’arbitro fischia tutti diventano tifosi, diventano persone che vivono quel momento e dimenticano tutti i problemi “.
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Prandelli, poi, si lascia andare al ricordo di un suo caro amico, scomparso a causa del Coronavirus: “Potrebbe essere un motivo di sollievo per tante persone. Negli ultimi giorni la situazione e’ migliorata veramente tanto. Abbiamo vissuto tre settimane drammatiche, emotivamente e’ stato un momento veramente molto forte. Ricordo una telefonata con la moglie di un mio carissimo amico che mi ha raccontato un po’ i suoi ultimi giorni. Sapevamo che aveva una gran paura di poter vivere un dramma da solo e la moglie non e’ riuscita nemmeno a salutarlo o a vederlo, non sapeva nemmeno dov’era. Non riuscivo a trovare le parole per confortarla, questo secondo me e’ stato il dramma nel dramma”.
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