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Mauricio Pochettino, dopo esser stato esonerato dal Paris Saint-Germain con la conquista della Ligue 1, ha parlato della sua esperienza da allenatore a Infobae: “È stata un’esperienza positiva. Abbiamo vinto Supercoppa, Coppa di Francia e campionato in un anno e mezzo, ma il PSG deve vincere la Champions. Se non ci riesci è considerato un fallimento. Io penso che sia un fallimento di 50 anni, non solo della scorsa stagione. Da 10-11 anni il PSG vince in patria e compra giocatori con l’obiettivo di trionfare anche in Europa. Credo che ce la farà perché ha le risorse ma ci sono fattori che non si possono controllare”.
Poi ha continuato: “Il fattore fortuna conta, ma è quello emotivo che influisce. È sempre successo, ricordiamo anche la famosa finale tra Liverpool e Milan: la squadra che non ha niente da perdere si prende dei rischi, mentre squadra che sembra aver già vinto tende invece a proteggersi e alla fine finisce per concedere, in modi talvolta strani. A Parigi non c’è pazienza, non basta dominare il campionato, vogliono che si vinca in Europa. La loro ossessione è la Champions e tutto ciò che non è vincere la Champions è sinonimo di fallimento. Per me e il mio staff non è stato così: credo che siamo stati onesti, abbiamo lavorato bene, abbiamo raggiunto una semifinale l’anno scorso, poi Mbappé si è infortunato…ma il lavoro fatto non lo cancello”. Su Mbappé ha aggiunto: “È uno dei migliori giocatori del mondo e penso che il PSG lo abbia convinto a restare, ma non credo che Kylian sia il responsabile del nuovo progetto. Chi comanda è il Presidente”.
Pochettino ha poi concluso: “Il migliore al mondo? Per me è Messi, non c’è dubbio. Poi è chiaro che Mbappé è un candidato per poter raccogliere l’eredità. E non dimentichiamo Neymar”.
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