Il giovane centrocampista dei Red Devils è l’unica buona notizia per il club inglese, ma a Manchester devono stare attenti al futuro
Ha stregato le grandi icone del calcio inglese ora non più in attività e i media britannici. Rio Ferdinand ha scomodato Clarence Seedorf per trovare un suo omologo, Wayne Rooney ha solo detto di non ricordare un ragazzo della sua età (ne parlava quando aveva 18 anni) prendere sempre le decisioni giuste. Il Guardian ha rivisto nel talento di Stockport una sorta di risposta inglese a Modric e a Pirlo.
Insomma in uno United che fatica a ritrovarsi pur cambiando allenatori (da Ten Hag ad Amorim sembra davvero modificato nulla in meglio) Kobbie Mainoo è il sorriso dei Red Devils che non ti aspetti: tanto più che dicembre è il mese in cui si è messo l’infortunio alle spalle ed è tornato. E avendolo cresciuto in casa il suo valore sta diventando una delle plusvalenze record della storia del calcio.
Quando si è affacciato al calcio da prima pagina aveva un valore di 6-7 milioni in nemmeno due stagioni è balzato a 55 milioni per chi volesse provare a comprarlo. E sarà pure che la casa madre è quella dello United, ma il giocatore a cui l’immaginario collettivo più facilmente lo accosta è quel Paul Pogba che da queste parti ha fatto scalpore, notizia, è partito, è tornato ed è ripartito ancora. Mainoo è un centrocampista di quelli che sanno fare l’incursore, il rifinitore, anche il metronomo se serve: il ruolo a metà campo lo interpreta in tutte le sua sfaccettature.
Si chiama Kobbie perché il papà – grande appassionato di basket – ha voluto omaggiare il suo idolo Kobie Bryant. E pensare che fini quando i Red Devils non lo hanno portato alla ribalta la star di famiglia era il fratellastro Jordan Mainoo-Hames, professione modello, che nel 2019 aveva partecipato al reality Love Island, il format che dal 2015 si è rinnovato diventando una sorta di franchising esportabile in tanti Paesi (la versione italiana nel 2021 era stata condotta da Giulia De Lellis, il personaggio tv creato dal programma di Maria De Filippi Uomini e donne).
Minaccia per lo United: Mainoo plusvalenza record
Bene, prima lo United e poi il ct Southgate hanno contribuito a costruire il mito di questo ragazzo che a 19 anni incanta l’Inghilterra e non solo. Il bambino sorridente e discreto che raccontano insegnanti del passato e amici cresciuti con lui. Ha fatto scalpore quando tra i suoi idoli – fu lui stesso a nominarli – Kobbie snocciolò in sequenza Eric Cantona, Paul Scholes e Wayne Rooney ma non Cristiano Ronaldo, che a Manchester qualcosa ha rappresentato.
Lui aveva cominciato molto più avanzato da piccolo e il suo punto di riferimento allora era Ronaldinho. Poi è arretrato, ha modellato le sue qualità, è diventato altro: nell’ultimo pezzo di di strada è cresciuto avendo come compagni di squadra gente del calibro di Bruno Fernandes e Casemiro. Oggi a 19 ha già 44 partite e 5 gol con la maglia dello United.
Sommandoli non si arriva ai 55 milioni che sono il valore del suo cartellino. L’unico sospiro di sollievo è quel contratto fino al 2027 (più l’opzione di prolungamento al 2028 in favore del club), altrimenti le difficoltà del club che arranca in Premier avrebbero rappresentato una minaccia da intercettare sul mercato. La domanda è: quanto i Red Devils potranno non sentire il fiato della concorrenza sul collo?