“Ho visto la faccia nera del calcio. Non me l’aspettavo. Ero entrato in politica per far sviluppare il pallone, per far giocare i bimbi, non per difendermi. Di Uefa e di Fifa non me ne può fregare di meno”. Michel Platini ci va giù pesante in un’intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport. L’ex presidente della Uefa parla di anni difficili, in cui è stato costretto a difendere la propria credibilità.
“Sto bene – spiega Platini – sto riscoprendo la vita di una persona normale. Adesso che il pm ha riconosciuto che non ho fatto niente, non sono un corrotto, non ho rubato, non sono quello che dicevano quei buffoni della commissione etica, mi sento un altro. E andrò al contrattacco“.
In conclusione, l’ex leggenda bianconera si è voluto esporre sul tanto discusso uso del Var: “Sono sempre stato nemico della moviola. Oggi più di prima. L’avevo detto a Blatter: ‘Una volta che cominci non sai dove finisci’. Ti fermi per tutto. Rivedi tutto. Nessun guardalinee solleverà più una bandierina. Il problema sono gli arbitri scarsi e la loro formazione“.