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Pirateria, commissioni Senato approvano emendamenti FI-FdI per eventi sportivi: previsto il carcere

Pallone Serie A
Pallone Serie A - Foto Lisa Guglielmi / IPA Sport / IPA

Le commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno approvato due emendamenti, riformulati da Forza Italia e Fratelli d’Italia, al dl omnibus contro la pirateria tv, anche per quanto riguarda gli eventi sportivi. Il primo estende l’obbligo di bloccare l’accesso ai contenuti diffusi abusivamente ai “fornitori di servizi Vpn e quelli di Dns pubblicamente disponibili“. Il secondo, invece, obbliga coloro che prestano i servizi di accesso alla rete di segnalare all’autorità giudiziaria o alla polizia giudiziaria qualora venissero a conoscenza di condotte penalmente rilevanti. In caso di omissione della segnalazione, si rischia “fino ad un anno di reclusione.

Il primo emendamento stabilisce anche che si provveda “periodicamente a riabilitare la risoluzione dei nomi di dominio e l’instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi Ip bloccati”, una volta trascorsi “almeno sei mesi dal blocco” e sempre che “non risultino utilizzati per finalità illecite”. Il secondo emendamento elenca i soggetti tenuti a comunicare immediatamente all’autorità giudiziaria che sono venuti a conoscenza che “siano in corso o che siano state compiute o tentate condotte penalmente rilevanti”. Questi sono:prestatori di servizi di accesso alla rete, i soggetti gestori di motori di ricerca e i fornitori di servizi della società dell’informazione, ivi inclusi i fornitori e gli intermediari di vpn o comunque di soluzioni tecniche che ostacolano l’identificazione dell’indirizzo Ip di origine, gli operatori di content delivery network, i fornitori di servizi di sicurezza internet e di Dns distribuiti, che si pongono tra i visitatori di un sito, e gli hosting provider che agiscono come reverse proxy server per siti web”. Questi soggetti devono inoltre “designare e notificare all’Autorità un punto di contatto che consenta loro di comunicare direttamente, via elettronica, con l’Autorità”. Inoltre quelli che “non sono stabiliti nell’Ue ma che offrono servizi in Italia devono designare per iscritto” una persona fisica o giuridica che “funga da loro rappresentante legale in Italia”. Oltre alla reclusione, si applicano anche le sanzioni pecuniarie previste per delitti informatici e trattamento illecito di dati.

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