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In un’intervista rilasciata a El Món a RAC 1, Gerard Piqué ha toccato numerosi temi, dal Barcellona alla Liga, passando per la Kings League e il caso Rubiales. Innanzitutto, l’ex calciatore si è soffermato sui catalani: “Bisogna avere pazienza con il progetto. Xavi conosce l’ambiente fin da bambino e non vedo nessuno migliore di lui per farcela. Le critiche quando il Barça non gioca bene un paio di partite sono ormai il pane quotidiano in questo club. A Madrid sarebbero entusiasti dello 0-1 contro il Sociedad al 94′, mentre qui no per via della prestazione: questa è una pressione in più per l’allenatore e i giocatori“.
Sul caso Negreira, invece: “È spaventoso che la gente dica che abbiamo vinto grazie agli arbitri. Stanno cercando di modificare la storia per offuscare i nostri risultati. Eravamo così superiori che non c’era nessun arbitro che potesse aiutarci perché abbiamo vinto la maggior parte delle nostre partite per superiorità. Sono convinto che il club si difenderà bene“.
Piqué ha poi parlato delle due squadre che precedono il Barcellona in classifica: “Girona? È complicato che vinca, ma lo stesso si diceva del Leicester quando ha vinto la Premier. È un progetto che deve essere ammirato. Real Madrid? È una squadra che non trasmette, ma arriverà al momento decisivo della Champions League e sarà in lotta per tutti i titoli. Hanno vinto più di chiunque altro in Europa, ma il nostro modo di essere e di pensare fa sì che quando vinciamo venga ricordato per sempre. In Europa ricordano il Barça di Pep come la migliore squadra della storia recente. L’ultima Champions League del Real Madrid è stata un miracolo e nessuno se lo ricorda. Non sono stati superiori in nessun confronto, e per loro è stato solo un’altra coppa. Bellingham? E’ un grande giocatore, ha tutto“.
“Rubiales? Non gli ho parlato ultimamente. La questione del bacio è molto complessa, la gente mescola tutto insieme – ha aggiunto Piqué, per poi concludere parlando della Kings League – Vogliamo espanderci e lanciare campionati in altri paesi per poi incrociarli e fare una sorta di Champions League o Coppa del Mondo. Ora siamo con la Kings League America. Siamo 12 presidenti creatori di contenuti con un pubblico molto vasto. I giovani hanno bisogno di contenuti“.
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