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Il campionato di Serie A 2021-2022 è una continua sorpresa: oltre al prepotente ritorno della Juventus, che dal terzultimo posto di inizio settembre si ritrova oggi al quarto posto e a pochi passi dalla vetta della classifica, c’è da registrare l’importante involuzione dell’Atalanta. La bellissima formazione nerazzurra che nei primi mesi della stagione vinceva e convinceva oggi non esiste più, e al suo posto da gennaio si è presentata una formazione brutta, confusionaria, che non sa più vincere. I numeri parlano chiaro: 6 punti conquistati nelle ultime 8 gare di campionato sono un magro bottino per la Dea, che da un po’ di tempo a questa parte aveva saputo deliziare sia i tifosi sia gli amanti del calcio grazie alle sue imprese italiane ed europee. Dopo tanta gloria era anche normale aspettarsi qualche caduta, che c’è stata con l’attuale calo fisiologico a livello di risultati ottenuti, causato principalmente dall’infortunio di Zapata, fuori almeno fino ad aprile. Non poter più disporre di questo formidabile attaccante, che da solo sa come fare reparto e come far salire la squadra, ha rovinato i piani di Gasperini, a cui manca un forte riferimento in avanti. Insomma: l’11 titolare muoveva con maestria il pallone anche e soprattutto perché in campo poteva fare affidamento sul colombiano.
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Appannamento generale della squadra e troppi esperimenti
Spiegare la crisi che l’Atalanta sta vivendo in questo 2022 ricordando quanto sia pesante l’assenza di Zapata non è sufficiente; ci sono altre motivazioni che vanno analizzate nel dettaglio. Tra queste c’è sicuramente il generale appannamento della squadra, e in particolare degli uomini di centrocampo, che non sono più in grado di imbastire una manovra d’attacco convincente. In particolare Freuler e De Roon non stanno rendendo più come dovrebbero, forse perché fisicamente provati dal continuo impiego. In aggiunta non aiutano gli “esperimenti forzati” di Gasperini, che con la Sampdoria ha riadattato il mediano Pasalic schierandolo in attacco e in seguito ha fatto lo stesso con il trequartista Miranchuk contro la Roma. Risultato: su 8 partite disputate in campionato quest’anno la Dea ne ha vinte solo 2. E dire che fino a ottobre- novembre proprio la Dea era stata data da alcuni esperti di pallone quale possibile favorita per la conquista dello scudetto, perché per il gioco che sapeva offrire ricordava quello del Leicester dei sogni, che vinse a sorpresa la Premier League 2015-2016. Una bellissima favola sportiva, o, se si preferisce, un miracolo che l’Atalanta a fine maggio non replicherà. Da un lato perché Milan, Inter e Napoli alla lunga si sono dimostrate più attrezzate per lottare per il tricolore, dall’altro lato perché persa la pedina più importante dello scacchiere nerazzurro, Zapata, non si è trovato un sostituto all’altezza.
Muriel non sta brillando (per usare un eufemismo)
Toccava a lui fare le veci del colombiano, ma quando è sceso in campo si è dimostrato impalpabile. Stiamo parlando di Muriel, che poteva e doveva non far rimpiangere il numero 91, e invece l’ex dodicesimo uomo più forte della Serie A non ha aiutato la Dea, perché non in condizione. Gasperini se ne è accorto subito e infatti gli ha preferito un “falso nove riadattato”, che, come accennato in precedenza, è a turno o Pasalic o Miranchuk. Non essendo il loro ruolo faticano molto, e questo si riflette sul non gioco dell’Atalanta, uscita male dalla sfida contro la Roma. Non tanto per il risultato, quanto per la prestazione del collettivo. E intanto la Juventus ha scalzato la Dea al quarto posto, indispensabile per partecipare alla prossima Champions. Certo, quest’ultima ha ancora una partita da recuperare con il Torino; tuttavia sequesti sono i presupposti il controsorpasso nerazzurro non sarà dei più semplici. Gasperini dunque è obbligato con gli uomini che ha a disposizione a trovare una soluzione, che riporti il sereno, il bel gioco e i 3 punti. Non dimenticando che tra poco ci sarà da affrontare l’importante sfida contro il Bayer Leverkusen.
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