Il Manchester City fuori dalle coppe, Pep Guardiola no. La notizia dell’esclusione (al momento) per due anni dalle coppe europee della squadra inglese da parte dell’Uefa per la violazione sistematica del fair play finanziario sconvolge non solo gli equilibri della Premier League (adesso anche il quinto posto in campionato vale il pass per la prossima Champions), ma anche il consueto inarrestabile domino estivo degli allenatori.
Il tecnico catalano, lo aveva detto pochi giorni fa, è legato a doppio filo alla Champions: vincerla in questa stagione è quasi un obbligo dopo aver visto ormai svanire il campionato, e al contempo rappresentava la conditio sine qua non per la conferma di Guardiola sulla panchina dei Citizens. L’esclusione dalle coppe del club degli sceicchi, però, rivoluziona tutto. Senza poter disputare la coppa più prestigiosa, è lo stesso allenatore a voler cambiare aria, ed escludendo l’ipotesi di un nuovo anno sabbatico, come avvenne nel 2012-2013 prima del trasferimento dal Barcellona (due Champions vinte) al Bayern Monaco (solo semifinali), a Pep resta un solo top-campionato in cui piantare la propria bandierina, ed è proprio l’Italia.
E l’unica squadra che per diversi motivi può ingaggiare lo spagnolo è senza dubbio la Juventus. Già la scorsa estate Paratici e Agnelli avevano provato a celebrare questo matrimonio considerato da molti impossibile, non riuscendo a portare a termine una trattativa che, nel racconto di molti, era diventata quasi un thriller. La scelta è poi ricaduta su Sarri, profilo simile nelle idee (il calcio propositivo alla base di tutto, in forte controtendenza con la gestione Allegri), ma che alla prova dei fatti fin qui ha deluso le attese.
I bilanci, però, si fanno a fine stagione: è a giugno che il lavoro di Sarri verrà valutato, e sarà il percorso in Champions, anche in questo caso, a svolgere il ruolo di ago della bilancia (anche se, è chiaro, non vincere il campionato sarebbe deleterio per l’allenatore toscano). Il campionato è già sfuggito invece a Guardiola, che ora punta tutto sulla Champions: vincerla per regalare il grande sogno al City e lasciare da eroe, per poi cambiare aria.
Il duello con Klopp, fin qui, è stato perso senza appello, e in Italia, in caso di approdo alla Juventus, ci sarebbe un nuovo scontro con Conte. Le possibilità di vedere Guardiola alla Juventus restano comunque basse, ma maggiori rispetto alla scorsa estate: con l’esclusione del Manchester City dalle coppe europee il matrimonio che sembrava impossibile torna in auge e potrebbe diventare qualcosa di più concreto di un semplice sogno.