Calcio

Pedri è la stella, Kessie vuole trascinare. Quante star nel Calcio di Tokyo 2020

Franck Kessié - Foto Antonio Fraioli
Franck Kessié, Milan- Foto Antonio Fraioli

Ci eravamo lasciati con Neymar sul podio del Maracanà con la medaglia più preziosa dopo aver sconfitto in finale la Germania. A distanza di cinque anni quello resta, con la Confederations Cup, anche il titolo più prezioso del fuoriclasse del Psg con la maglia del Brasile. A luglio la finale di Copa America nello stadio più prestigioso ha incoronato l’Argentina e per il Brasile ora il torneo maschile di calcio di Tokyo 2020 può valere da rivincita, per quella medaglia d’0ro che solo quattro volte è finita sul collo dei vincitori per due Giochi consecutivi. Ma a differenza del 2016, stavolta, il Brasile è tutto fuorché favorito. Il veterano sarà Dani Alves che all’età di 38 anni è pronto a guidare una spedizione composta da stelle (poche), giovani talenti ed esclusi dalla prima squadra. La stella è Richarlison, sempre in campo nell’ultima Copa America. Occhi puntati anche su Cunha, Martinelli ed Antony: giovani ma già nel giro del calcio europeo. Douglas Luiz è una sicurezza in mediana, Diego Carlos offre garanzia dopo le ottime stagioni in Liga col Siviglia. Manca però l’acuto, il Neymar insomma. Cosa non da poco in un girone tutt’altro che banale, in compagnia di una Germania segnata dalle polemiche. La Nazionale olimpica tedesca ha faticato a trovare i 22 disponibili, in virtù della mancanza dell’obbligo di rispondere alla convocazione: “Penso che non sia un bel segnale. Probabilmente non c’è altro sport in cui succede una cosa del genere”, ha spiegato Stefan Kuntz. Ma non mancano nomi importanti. Max Kruse è il veterano, Amiri, Maier e Arnold sono talenti in ritardo e i Giochi possono rappresentare una svolta per la carriera.

Se la Germania ha faticato a trovare calciatori, la Spagna ha chi freme per scendere in campo. Pedri, dopo un Europeo da protagonista, è pronto ad indossare la veste del trascinatore anche a Tokyo. Con lui nomi importanti come Asensio, Oyarzabal, Ceballos e Olmo. C’è voglia di scrivere un capitolo di storia per questa generazione di furie rosse dopo l’addio ad Euro 2020 per mano dell’Italia. Ma occhio alle sorprese che possono, come a Rio, arrivare dall’Africa. Nel 2016 fu la Nigeria la sorpresa del torneo, ora occhi puntati sulla Costa d’Avorio. Franck Kessie, dopo la sua migliore stagione con la maglia del Milan, vuole guidare la sua selezione verso il podio. Amad Diallo, Kouamè, Singo e Bailly altri nomi di lusso. E poi grande attenzione per i calciatori della Serie A: Kalulu (Milan) è uno dei convocati della Francia, Yoshida (Sampdoria) e Tomiyasu (Bologna) guidano la difesa del Giappone padrone di casa e anche la Serie B è rappresentata con Rigoberto Rivas (Honduras, Reggina) e Marius Marin (Romania, Pisa). Senza l’Italia ai Giochi, sono loro i nostri portacolori.

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