Un gol per tempo, la Juventus va e colleziona la seconda vittoria in altrettante giornate di campionato. Nella prima frazione ci pensa Pjanic a sbloccare il risultato con un destro dal limite dopo la respinta della difesa laziale. Il vantaggio scioglie i bianconeri che giocano sul velluto non rischiando quasi mai; solo in chiusura di primo tempo Parolo trova l’inserimento giusto, ma il suo colpo di testa sorvola la traversa. Nella ripresa, poi, Cristiano Ronaldo prova a mettersi in proprio cercando il primo gol in Serie A ma finisce per sbattere su Strakosha. Chi, invece, riesce a centrare il bersaglio grosso che sfrutta proprio un pallone ciccato dal portoghese per firmare il 2-0 e mettere in ghiaccio altri 3 punti per i bianconeri, primi in classifica dopo due giornate.
JUVENTUS (4-3-3)
Szczęsny 6
Praticamente inoperoso per tutto il match, si fa trovare pronto quando viene chiamato in causa da Lulic nell’unica occasione in cui deve intervenire. Nonostante questo rimane concentrato per tutto il match, guidando la difesa e aiutando i compagni offrendo sempre il passaggio più comodo.
Cancelo 6
La Juventus gioca soprattutto dalla sua parte, quando attacca funge da regista offensivo tanto che la palla passa spesso dai suoi piedi. Va in difficoltà quando deve difendere, le folate offensive di Lulic lo mettono in leggera apprensione, ma riesce a limitare le iniziative biancocelesti.
Bonucci 6
La prima all’Allianz Arena dopo il ritorno dal Milan inizia tra i fischi, ma termina tra gli applausi: il difensore della nazionale azzurra non commette sbavataure facendosi trovare sempre pronto all’appuntamento. Cerca anche la rete nell’area avversaria, ma stavolta non è la sua giornata.
Chiellini 6.5
Attento e puntuale, si fa trovare sempre al posto giusto nel momento giusto. Bada più alla sostanza che alla forma, ma il risultato gli da ragione. Non può essere un caso se, a 34 anni, Allegri continua a dargli fiducia.
Alex Sandro 6
Marusic lo costringe a rimanere basso, non certo la sua situazione favorita. Il montenegrino lo mette in difficoltà in paio di occasioni, lui sembra svagato ma ci mette una pezza usando le cattive quando non ci arriva con la tecnica.
Khedira 6
Solita prestazione di sostanza per il tedesco che non esita mai quando c’è da farsi trovare pronto in area: anche stavolta il pallone giusto capita sui suoi piedi, ma l’intervento in extremis di Acerbi devia la sfera sul palo impedendogli di bissare la rete delle prima giornata. (Dal 85′ Bentancur s.v.)
Pjanic 7
E’ il faro bianconero, ogni pallone passa dai suoi piedi e per la manovra juventina è imprescindibile. Impreziosisce la sua prestazione con un gol di rara bellezza per coordinazione che non lascia scampo a Strakosha. (Dal 69′ Emre Can 6: entra per dare respiro al bosniaco, venti minuti per prendere confidenza con il calcio italiano)
Matuidi 6.5
Recupera palloni, morde le caviglie e funge da equilibratore della manovra: un centrocampista a tutto tondo al quale Allegri, dopo la prima partita contro il Chievo, sembra non aver più voglia di rinunciare
Bernardeschi 6.5
Dopo il gol decisivo contro il Chievo, l’allenatore bianconero decide di sganciarlo dal primo minuto. Si piazza largo a destra dove con il sinistro può rientrare verso la porta; non è un caso se le due azioni più pericolose del primo tempo, prima con la sua conclusione, poi con il cross dal quale scaturisce il gol, arrivano dai suoi piedi. (Dal 60′ Douglas Costa 6: le sue accelerazioni spaccano la difesa laziale, è un’arma in più all’arco di Allegri)
Cristiano Ronaldo 6
La prima allo Stadium l’aveva immaginata in maniera diversa: lotta, corre e cerca la rete in più di una occasione, ma trova uno Strakosha in ottima serata. Il portoghese, però, non è solo una macchina da gol, ma si sacrifica anche in copertura fornendo un prezioso aiuto ai suoi compagni.
Mandzukic 7
Quando Allegri chiama, lui risponde presente: con Dybala, Douglas Costa, Ronaldo e Bernardeschi il maggiore indiziato a fare panchina sembrava essere lui, ma il croato dimostra di potersi ritagliare il proprio spazio. Lotta e sgomita in area, ingaggia duelli e rincorre gli avversari. In più segna la rete che chiude il match, non proprio un particolare.
All.Allegri 6
Dimostra coraggio lasciando in panchina Dybala e Douglas Costa, dando fiducia a Mandzukic e Bernardeschi. Scelte che lo premiano visto che dai piedi dell’italiano parte il pallone per il vantaggio e il croato chiude il match segnando il gol del 2-0 che vale la certezza dei 3 punti.
LAZIO (3-5-1-1)
Strakosha 6.5
Sul gol della Juventus si fa trovare leggermente impreparato: la sua visuale è coperta da Acerbi, ma l’albanese parte in ritardo. Si riscatta su Bernardeschi prima, ma soprattutto su Ronaldo dopo togliendo dalla porta un pallone che sembrava pronto a gonfiare la rete.
Wallace 6.5
Un gigante in difesa, anticipa e contrasta senza commettere errori limitando al massimo Cristiano Ronaldo e Mandzukic, due clienti decisamente scomodi. Prova anche ad impostare facendosi apprezzare in più di una occasione.
Acerbi 6
Quella lasciata da de Vrij è un’eredità pesante, ma l’ex Sassuolo sembra averlo già fatto dimenticare. Dove non arriva con la tecnica ci mette il mestiere, da applausi l’intervento disperato con cui salva il risultato deviando in scivolata il pallone calciato da Khedira sul palo.
Radu 5.5
Titolare fisso per Inzaghi, si prende un po’ troppa libertà, a volte anche a costo di mettere in difficoltà i compagni: emblematico il passaggio arretrato verso Strakosha sul quale Cristiano Ronaldo stava per avventarsi.
Marusic 5.5
Dalla sua parte avrebbe campo per spingere, quando lo fa Alex Sandro va spesso in crisi ma il montenegrino non sembra avere il coraggio necessario, preoccupandosi più di difendere che di attaccare. Poco propositivo, cala alla distanza, semplificando il lavoro del brasiliano.
Parolo 6
Parte piano, la condizione non è delle migliori, ma cresce alla distanza arrivando a sfiorare il gol sul finire del primo tempo con il suo classico inserimento: peccato che il suo colpo di testa non trovi il bersaglio grosso. Esce a metà secondo tempo quando il fiato è ormai finito. (Dal 64′ Badelj 5.5: Inzaghi prova il doppio regista, lui cerca di dare il suo: esperimento da rivedere con un avversario più soft)
Leiva 6
Il brasiliano riprende il suo posto in mezzo al campo e si vede: fa girare la manovra e cerca di distruggere il gioco avversario. Cala alla distanza, ma la condizione fisica, a questo punto del campionato, non può essere certo la migliore.
Milinkovic 5.5
Nervoso e poco ispirato, è ancora un lontano parente del giocatore ammirato l’anno scorso. Qualche giocata di fino, un paio di colpi con la suola che emozionano i tifosi laziali, ma niente di più. Troppo poco per chi, appena 10 giorni fa, valeva più di 100 milioni.
Lulic 5.5
Aveva saltato la prima contro il Napoli per squalifica, torna titolare contro la Juventus. L’avversario è di quelli tosti, lui prova ad impensierire la retroguardia juventina con un paio di discese che però non hanno alcun effetto.
Luis Alberto 5.5
Servono 59 minuti per vedere il primo guizzo dello spagnolo, troppo per un talento come lui. Non è ancora in condizione, sbaglia tanto e si innervosisce, soprattutto nel primo tempo. (Dal 64′ Correa 6: entra per dare la scossa e in parte ci riesce: con la sua rapidità fa correre brividi sulla schiena dei difensori juventini che sono costretti agli straordinari per fermarlo)
Immobile 5.5
Corre e si danna l’anima, ma è troppo isolato: la difesa juventina non gli lascia respiro, lui prova qualche accelerazione ma senza riuscire mai a mettersi in mostra. Un passo indietro rispetto alla prima uscita, ma le scusanti del caso ci sono tutte.
All.Inzaghi 6
Conferma in blocco la squadra che ha perso contro il Napoli, ma è l’atteggiamento ad essere diverso: la sua squadra tenta di giocare anche contro la Juventus, finendo però per rimanere schiacciata nella sua metà campo. Non è da tutti andare a Torino per giocarsela, vincere sarebbe stata un’impresa troppo grande.