“Mancini? Gli tirai un cazzotto”. Pablo Daniel Osvaldo torna a far discutere dopo un’intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport. L’ex centravanti azzurro, ritiratosi a soli trenta anni, per intraprendere la carriera da cantante nella band “Barrio Viejo” ripercorre la propria carriera svelando un retroscena inedito dei suoi tempi all’Inter.
L’INTERVISTA – L’episodio si riferisce al famoso Juventus-Inter del 2015, terminato 1-1 per i bianconeri, quando Osvaldo si infuriò in campo contro Icardi, reo di non avergli passato il pallone durante un’azione un contropiede: “Se Mancini non mi avesse cacciato avrebbe perso autorevolezza. Dopo il pugno andai nel suo ufficio piangendo, mi vergognavo. È un grande, con un bel carattere”.
Sull’addio al calcio giocato: “Al Boca Juniors ho deciso di smettere con il calcio. Troppo gossip. Non potevo uscire, avevo paura della gente. Non ce la facevo più. Poi ho ricevuto offerte dalla Cina e da squadre da Champions, ma non era più il mio mondo, al denaro preferisco l’asado e una birra. Mi sono sempre allenato al top, parlavano perché ero stravagante. Al 90’ per me finiva tutto e non ero un Cristiano Ronaldo che faceva palestra a casa dopo l’allenamento. Ma questo cosa vuol dire? Avevo altri interessi fuori dal campo, pagai anche per questo. Ero un ribelle che ha commesso degli errori, ma ero comunque il migliore. Poi la sera uscivo, cose normali”.