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“Il rischio è aumentato per tutti e i calciatori sono parte di una comunità: entrano, escono,tornano a casa, vivono in famiglia, come tutti. Non ci si può sorprendere che l’aumento dei contagi avvenga anche in questo mondo“. Queste le dichiarazioni di Ranieri Guerra, vice direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e membro del Comitato Tecnico-Scientifico. “È aumentata la circolazione nel Paese ed è naturale che sia avvenuto nel calcio, che segue l’andamento dell’infezione – ha proseguito Guerra in un’intervista a La Gazzetta dello Sport – Frequenza dei tamponi? Le 48 ore rispondono alla necessità di non infettare altri giocatori. In una fase di forte crescita raccomando a tutti massima cautela per evitare focolai”. In merito alla questione della quarantena, il vicedirettore dell’Oms è stato chiaro: “Una cosa è l’isolamento. Un’altra la quarantena che riguarda i contatti stretti. La regola d’oro è quella dei 14 giorni. Ma l’Oms sta facendo una proposta anche al Governo italiano di ridurre questo periodo a 10 giorni con un test del tampone alla fine di questo tempo. Un modo anche per non tenere ‘quarantenate’ 500mila persone nello stesso momento. Sull’isolamento la nostra proposta è quella di ‘liberare’ il soggetto non con il doppio tampone, ma con 10 giorni di isolamento e 3 di completa asintomatologia”. Infine, per quanto riguarda eventuali modifiche dell’attuale protocollo, Guerra ha concluso: “Va aggiornato man mano che i numeri cambiano. Penso sia opportuno essere flessibili e applicare le indicazioni che di volta in volta la situazione epidemiologica suggerirà”.
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