“La società Olbia Calcio, preso atto dell’indagine della Procura federale per mezzo stampa, prende le distanze da qualsiasi accusa di comportamenti illeciti evidenziati nell’articolo”. Inizia così la nota ufficiale dell’Olbia calcio, società militante in Serie D, al centro di un’indagine della Procura della Federcalcio per presunti casi di razzismo e scommesse, come riportato da Repubblica. “Inoltre comunica che al momento non ha ricevuto nessuna comunicazione in merito dalle autorità competenti, quindi nelle prossime ore contatterà la Procura federale e si renderà disponibile per collaborare affinché venga fatta luce su una vicenda grave ed inaccettabile per un club internazionale che punta su giocatori e staff provenienti da tutto il mondo“.
L’indagine che vede coinvolto il club è partita da una denuncia via Pec di fatti gravi avvenuti ad Olbia nel corso degli ultimi mesi, dove da questa stagione è impegnato anche il figlio di Francesco Totti, Cristian. Nel messaggio sono stati allegati audio e video a sostegno della denuncia, con riprese a episodi di razzismo e insulti nei confronti dei calciatori di colore, con tanto di minacce nei confronti di chi si ribellava a questi comportamenti. Sempre secondo Repubblica, la Procura sta indagando anche su un giro di scommesse illecite su partite alterate. “Qualora fossero accertate responsabilità da parte di tesserati o collaboratori, la società come parte lesa prenderà tutti i provvedimenti necessari in ogni sede possibile – sostiene il club guidato dal presidente Guido Surace -. Se invece tali accuse risultassero false ed infondate, l’Olbia Calcio perseguirà i responsabili in ogni sede possibile civile e penale“.