Vincenzo Montella è l’unico rappresentante italiano in corsa a Euro 2024: la Nazionale è stata mestamente eliminata, quattro dei cinque ct del Bel Paese hanno lasciato gli Europei, è rimasto l’Aeroplanino a rappresentare il sano calcio italiano, fatto di ripartenze, intuizioni, capacità di far male sulle palle inattive, sofferenza fino alla fine. La Turchia sogna la semifinale e i tifosi si ricredono dopo aver criticato aspramente il loro ct nell’avvicinamento agli Europei e dopo la brutta sconfitta contro il Portogallo, che però resta l’unica, visto che sono arrivate tre vittorie, due ai gironi in cui è arrivato il secondo posto, in linea con gli obiettivi, quindi quella con l’Austria agli ottavi che spiana la strada verso un quarto, vedendo le altre squadre rimaste, alla portata. Occhio però alle defezioni: ci sono due squalificati, del resto si era in doppia cifra di diffidati, ma soprattutto c’è da fare i conti con la sanzione nei confronti di Demiral, che dopo aver deciso con una doppietta incredibile da corner gli ottavi, lascerà il suo posto in difesa ai quarti e anche nell’eventuale semifinale per aver esultato con il saluto del lupo. Uefa inflessibile e gli anatolici proveranno allora a raggiungere la finale per far giocare ancora una volta l’ex Juventus e Atalanta alla guida del quartetto difensivo. Non mancheranno però i talenti offensivi: ci sono i classe 2005 terribili, Yilmaz (un po’ in ombra fin qui) e uno strepitoso Guler, c’è Yilmaz che è un attaccante moderno e in grado di far male, e poi c’è il ritorno di Calhanoglu in cabina di regia. Guai a sottovalutare la Turchia.
L’Olanda, del resto, è una vera e propria incognita. Dopo una buona vittoria in rimonta contro la Polonia, e lo 0-0 contro la Francia in cui avrebbe forse meritato ai punti la vittoria, la sconfitta con l’Austria ha stravolto l’Europeo degli olandesi: dal primo al terzo posto del girone, e via con le critiche nei confronti di Koeman. Che, però, ha le spalle larghe, ha aggiustato tatticamente i tulipani e con una partita praticamente perfetta ha annichilito la Romania (accoppiamento fortunato tra le prime dei gironi possibili). La domanda è: gli oranje sono in grado di ripetersi a quattro giorni di distanza? Bella domanda. Se c’è una cosa che l’Olanda ha spesso dimostrato di non avere nel proprio dna è la continuità e la capacità di massimizzare il rendimento: serve un altro match praticamente sublime per volare in semifinale e provare a restare in corsa per bissare il 1988.