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Nervosismo e maturità. Due parole spesso in antitesi, ma da Spagna-Italia emerge proprio questo. Il tutto e il contrario di tutto al termine di uno 0-0 contro i fenomeni iberici che ci mantiene pienamente in corsa per il passaggio del turno. Il bicchiere mezzo pieno sta nel risultato, che ci consente di avere il destino nelle proprie mani (basterà vincere contro la Slovenia, o addirittura un pareggio se si concretizzeranno alcuni risultati) e che ci riconsegna una Nazionale capace di soffrire contro avversari tecnicamente più forti e con un gioco, seppur non spumeggiante, di certo organizzato.
Allo stesso tempo, però, non si può tacere del grande nervosismo degli azzurrini, che anche stavolta chiudono in nove. Dopo le espulsioni di Tonali (stangata, gironi degli Europei finiti) e Marchizza all’esordio contro la Repubblica Ceca – più Gabbia che si becca il cartellino rosso nel tunnel – nel finale della sfida con la Spagna, complice un arbitro inadeguato, Scamacca viene espulso per una sbracciata che non meritava il secondo giallo, ma Rovella perde la testa e in una rissa che si è scatenata si fa cacciare insieme a un avversario. E Del Prato non ci sarà perché era diffidato e viene ammonito. Insomma, contro i padroni di casa sloveni ci arriviamo con la consapevolezza di essere più forti, ma con tanti cerotti e assenze in tutti i reparti. Conterà, mai come questa volta, solo vincere. Per pensare ai quarti ci saranno due mesi di tempo.
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