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Un anno dopo si fa quasi fatica a credere che entrambe erano sul tetto più alto d’Europa. L’Italia è travolta 5-2 dalla Germania, l’Inghilterra cade sotto i 4 colpi dell’Ungheria. Wembley è lontano, Southgate e Mancini devono ricostruire senza basi solide. Le prime due della classe sono Ungheria e Germania.
“Un peccato chiudere così, loro sono forti e lo sapevamo. Abbiamo concesso troppo nel primo tempo, li abbiamo lasciati giocare”, dice il Ct che non fa drammi. Eppure di notizie positive al Borussia Park di Monchengladbach ce ne sono poche. La caduta dell’imbattibilità passa per il cmturn over: Mancini cambia nove uomini nell’undici iniziale rispetto all’ultima sfida, si affida al tridente leggero con Politano e Gnonto ai lati di Raspadori che, dopo pochi minuti, chiama Neuer a un miracolo per salvare i suoi. Al 10’ il vantaggio con Kimmich, in gol anche all’andata: tutto troppo facile per il centrocampista del Bayern, colpevolmente dimenticato dalla difesa azzurra sul cross di Raum proveniente dalla sinistra. L’Italia soffre, Donnarumma si oppone in serie alle conclusioni di Hofmann, Sané e Werner, così Mancini decide di cambiare prima dell’intervallo: dentro il debuttante Luiz Felipe per Politano e passaggio al 3-5-2. Ma non basta: ingenuità di Bastoni in area su Hofmann, Kovacs concede il rigore e Gundogan spiazza Donnarumma. Nella ripresa spazio per gli ultimi due debuttanti, Scalvini e Caprari, e l’Italia sembra poter cambiar marcia, ma al 51’ sono ancora i padroni di casa a colpire con Muller, con Donnarumma questa volta sorpreso dalla traiettoria. La Germania sembra poter dilagare in ogni ripartenza e la goleada porta anche la firma di Werner con una doppietta in pochi secondi: prima la zampata dopo una bella azione, poi il pasticcio con i piedi di Donnarumma che favorisce il tocco da pochi passi del centravanti del Chelsea. L’unico sorriso lo regala Gnonto, che accorcia le distanze e diventa il più giovane marcatore azzurro. Poi la rete di Bastoni al 94’ per rendere meno amara una serata storta. Storta come quella dell’Inghilterra, caduta sotto i gol di Sallai, Nagy, Gazdag. Male Southgate che deve anche subire i cori di sfottò dei suoi tifosi. Al Molineux va in scena quasi un remake del match of the century del 1953 finito 3-6 per i magiari. Stavolta però non c’è Puskas.
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