[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
Non è ancora l’Italia dell’Europeo. Ma stasera a Wembley – dove gli azzurri si sono laureati campioni d’Europa un anno fa – non c’era l’avversario ideale per risorgere. L’Argentina è troppo superiore, nei nomi e nel gioco. La ‘Scaloneta’ – così è ribattezzato il progetto dell’ex Lazio Scaloni – è tra le favorite per il prossimo Mondiale e la ‘Finalissima’ va proprio a Messi e compagni con un risultato di 3-0 che è forse persino generoso per gli azzurri. L’ultima vittoria tricolore continua a risalire a quella del giugno 1987 per 3-1 con i gol di De Napoli, Garré (autorete) e Vialli. Si erano già giocate due partite tra i campioni d’Europa e del Sud America e la competizione aveva il nome di Coppa Artemio Franchi e proprio l’Albiceleste l’aveva già vinta contro la Danimarca.
Mancini schiera solo i ragazzi dell’Europeo. Proprio in quel Wembley che un anno fa lo vide trionfare. Anche per questo in campo si vedono giocatori che hanno chiuso una stagione tutt’altro che positiva, come Bernardeschi, Pessina e Belotti. Tanti gli assenti, da Immobile a Zaniolo. La prima conclusione in porta è di Raspadori: botta secca col destro, non angolata, Martinez blocca. Al 20′ altra occasione: Bernardeschi pesca Belotti in area, ma Romero anticipa il Gallo al momento del tocco sotto porta. Alla prima vera chance l’Argentina passa in vantaggio: Bernardeschi perde palla, Messi scatta sulla linea laterale e serve Lautaro che da due passi batte Donnarumma. Nel finale di primo tempo l’Albiceleste raddoppia: Lautaro circumnaviga Bonucci – il peggiore in campo – e serve Di Maria che a tu per tu con l’ex Milan disegna il pallonetto del 2-0. Nella ripresa Mancini si gioca la carta Scamacca, ma l’attaccante del Sassuolo non incide. Rientra anche Leonardo Spinazzola ad un anno di distanza dall’infortunio ai quarti di finale contro il Belgio agli Europei.
[the_ad id=”668943″]
L’Argentina però ha comunque le chance migliori. Al 65′ Jorginho perde palla e favorisce Leo Messi che parte in contropiede, si allarga e lascia partire un tiro velenoso che Donnarumma respinge a fatica. Poco prima il portiere del Psg era riuscito ad evitare il 3-0 dopo un retropassaggio errato di Bonucci, altro segnale di una squadra che deve ritrovare certezze nelle giocate. Nel finale il solito assedio, anche gli ‘olè’ del pubblico a rendere più umiliante una serata in cui sono evidenziate tutte le differenze e le lacune. E c’è spazio per il 3-0: la firma è del neo entrato Paulo Dybala. Messi non segna, ma fa segnare, cuce il gioco, regala giocate di classe. Alla fine la scena è tutta la sua, in vista del Mondiale che resta l’ultimo grande assillo della carriera. Per l’Italia ora arrivano subito i prossimi impegni per lasciarsi alle spalle un’altra delusione. Giugno è sinonimo di Nations League e la squadra di Mancini affronta nel girone Germania, Ungheria e Inghilterra.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”676180″]