Il nuovo corso dell’Italia under 21 di Luigi Di Biagio comincia come era terminato l’ultimo biennio, vale a dire con una sconfitta contro la Spagna. L’amichevole dello stadio Cicero Pompeu di Toledo termina 3-0 per i ragazzi di Celades, bravi a concretizzare la supremazia territoriale del primo tempo e gli errori individuali dello spaesato Bonifazi.
Gli azzurrini, schierati con un offensivo 4-4-2 con Orsolini e Chiesa sulle ali, soffrono a lungo il possesso palla della Spagna, marchio di fabbrica di ogni nazionale iberica, ma non sfigurano. Non a caso, dopo il velleitario tentativo di Barella dalla distanza, la prima vera occasione è dell’Italia: al 20’ lo stesso centrocampista del Cagliari recupera un pallone sulla trequarti, Cerri perde l’attimo per calciare ma allarga per Orsolini, il cui destro da buona posizione finisce lontanissimo dalla porta di Sivera. La Spagna, al contrario, sfrutta la prima occasione per passare in vantaggio: il tunnel di Merino a Bonifazi è impietoso, il sinistro con il quale il centrocampista spagnolo batte Scuffet è sin troppo semplice.
Siamo al 23’ e da quel momento la formazione di Celades prende totalmente in mano il gioco, mentre Di Biagio si arrabbia in panchina. Per la verità l’Italia avrebbe anche una buona occasione nell’unico contropiede imbastito nel primo tempo, una splendida azione Barella-Orsolini-Cutrone chiusa dal destro di Chiesa deviato in angolo. Il predominio della Spagna, però, è netto e per il raddoppio è solo questione di tempo: il palo salva la porta azzurra al 40’ sul colpo di tacco di Nunez, ma nulla può Scuffet nell’unico minuto di recupero quando si trova di fronte il solitario Mayoral, favorito da un goffo intervento a vuoto di Bonifazi. Dopo l’intervallo Di Biagio manda in campo Murgia e Favilli per Mandragora e Cerri, ma la novità più importante sta nel nuovo atteggiamento degli azzurrini. Nei primi dieci minuti della ripresa l’Italia crea quattro ottime occasioni da gol: Unai Simon, portiere iberico subentrato a Sivera, deve impegnarsi per respingere i tentativi di Favilli e Cutrone, mentre le conclusioni di Murgia su punizione e Barella dalla lunga distanza non sono così pericolose. Superata senza conseguenze la reazione italiana, la Spagna si riorganizza e la partita torna equilibrata.
Gli iberici impegnano Scuffet con i tentativi di Fornals e Ceballos dalla distanza, mentre l’Italia mantiene un ottimo ritmo ma perde precisione negli ultimi trenta metri. E così, al minuto 81’, arriva il terzo gol della nazionale di Celades, un colpo di testa non proprio irresistibile di Merè che coglie impreparato Scuffet. L’Italia cede ancora alla Spagna con un passivo troppo severo, addirittura peggiore rispetto all’1-3 dello scorso giugno nella semifinale degli Europei. Ma per Di Biagio c’è una buona base sulla quale lavorare.