Under 21, Nicolato: “Contro l’Inghilterra capirò di chi posso fidarmi”

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“L’Inghilterra è una squadra di palleggio, ben strutturata. Ci metterà in difficoltà ed è quello che volevamo”. Il tecnico della Nazionale Under 21 Paolo Nicolato è intervenuto così alla vigilia dell’amichevole contro l’Inghilterra. “Sarà una partita che io non considero amichevole ma è tappa di avvicinamento a un viaggio – ha aggiunto -. Queste sono le partite che ci consentono di capire di chi ci possiamo fidare. Sono le partite che ci fanno capire quali sono i mezzi giocatori, e per me i mezzi giocatori non vanno bene. Capiremo da queste partite con chi proseguire il viaggio verso l’Europeo”.

“Ho ragazzi molto preparati in base a quello che gli viene richiesto – ha detto Nicolato – Noi dobbiamo uniformarli in base alle nostre esigenze. Si vedono però i giocatori che giocano spesso rispetto a chi non gioca tanto. Chi gioca è un giocatore migliore. La gara non è sostituibile all’allenamento, in nessun modo”.

“Non sono molto interessato al passato. Dobbiamo cercare di misurarci, il risultato finale mi interessa ma le priorità sono altre: capire chi può stare dentro – spiega l’allenatore degli Azzurrini -. Abbiamo poche occasioni e dobbiamo sfruttarle bene, ci servono informazioni. Questa è una squadra che dei 27 che sono qui, solo sette sono nati nel 2000 e in 13 sono in anticipo di un biennio. E’ una squadra molto giovane, ho molta fiducia in questi ragazzi perché mi dimostrano che ci sono. Avere test con avversari di livello è importante, abbiamo ampi margini di crescita, anche veloci”.

“Se consiglierei ai nostri giovani di andare a giocare all’estero? Lo consiglierei, certo. Anche a un allenatore in questo momento, non solo al giovane. Nel senso che ormai – conclude – il mondo è aperto e bisogna che ci apriamo a fare esperienze diverse. Così si cresce anche dal punto di vista umano oltre che professionale. Tanti ragazzi sono andati in club di buon livello. Non è vero che escono dai radar azzurri, li seguiamo con piacere. Ci fa piacere che vivano esperienze diverse e quando tornano, se tornano, lo fanno comunque con un bagaglio molto più consistente”.

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