“Ho detto ai miei genitori che sarei voluto andare in Italia. Ho fatto un provino al Trastevere (nello storico rione, ndr), alla presenza degli scout della Roma. In un quarto d’ora sono riuscito a segnare una tripletta e un assist, e così mi sono guadagnato la chiamata dei giallorossi”. A dirlo in un’intervista a Rai Sport è Cristian Volpato, trequartista della nazionale under 21 azzurra e del Sassuolo. La squadra di Carmine Nunziata si presenta in Irlanda da capolista, ma a Cork sarà una sfida tutta diversa da quella che ha visto gli azzurrini dominare a Serravalle contro San Marino. Volpato in ogni caso prenota una maglia da titolare: “Contro San Marino abbiamo avuto l’approccio giusto. Nunziata ci ha detto che avrebbe voluto sei punti, noi vogliamo fare quello che dice il mister e farli”.
Ora il classe 2003 gioca al Sassuolo, ma la sua carriera prese lo slancio quando realizzò il suo primo gol in Serie A in Roma-Verona: “Quel giorno ho vissuto un sogno: il boato del pubblico che chiamava il nome non lo dimenticherò mai. José Mourinho, per noi giovani, è stato come un secondo padre”. Il presente di Volpato, però, si chiama Sassuolo, città che martedì ospiterà la sfida tra le Nazionali Under 20 di Italia e Portogallo (ore 14, diretta RaiSport). “Tutti i giocatori che sono stati a Sassuolo sono cresciuti bene e questo credo che per me sia uno step giusto – ha aggiunto -. Dionisi è bravo con i giovani, mi piace molto il club e ammiro Berardi: mi ha fatto sentire a casa già dal primo giorno, sono accanto a lui nello spogliatoio e credo siamo un po’ simili”. Volpato descrive la sua cameretta in Australia: “Avevo i poster e le foto di tutti i giocatori della Nazionale del 2006. Su tutti, Francesco Totti, anche se devo dire che ho grande stima per Cristiano Ronaldo e l’atteggiamento in campo che ha sempre avuto”.